Il Livret A e gli altri strumenti di risparmio regolamentati in Francia offrono tassi di rendimento più elevati rispetto ai conti correnti italiani.
Il confronto tra Italia e Francia sul tema delle remunerazioni dei conti correnti bancari continua a far discutere. Mentre in Italia il ministro Giancarlo Giorgetti esercita pressioni sulle banche affinché adeguino le remunerazioni dei conti correnti al contesto di costi del denaro più elevati, in Francia il governo ha deciso di aumentare dal 2% al 3% annuo la remunerazione del Livret A, un popolare deposito di risparmio tra i cittadini francesi. Questo strumento di risparmio, detenuto da 55 milioni di francesi (l’85% della popolazione), gode anche dell’esenzione fiscale sugli interessi.
A partire da febbraio, il tasso del Livret A è stato portato ai massimi livelli dal 2009, salendo progressivamente fino all’ultimo rialzo al 3% avvenuto quattro mesi fa. La decisione di revisione del tasso avviene due volte l’anno, a gennaio e a luglio, con l’applicazione a partire dal primo giorno del mese successivo. Il tasso è determinato in base alla media dell’inflazione degli ultimi sei mesi e dei tassi interbancari. Questo rende possibile guadagnare 300 euro all’anno per ogni 10.000 euro depositati sul Livret A.
In Italia, invece, secondo le stime della Fabi, nei primi tre mesi del 2023 sono stati persi ben 89 miliardi di euro sui soli conti correnti a causa dell’inflazione. Questo dato si aggiunge alle richieste di Giorgetti alle banche affinché siano più flessibili nella remunerazione dei conti correnti, adeguandosi non solo ai tassi passivi, ma anche a quelli attivi, riprendendo a remunerare i depositi.
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