Perché il prezzo del petrolio sta scendendo? Tempesta perfetta per il greggio

Violetta Silvestri

4 Marzo 2025 - 09:33

Il prezzo del petrolio è in calo e i motivi sono almeno tre: cosa c’entrano dazi, OPEC e Russia con il ribasso del greggio?

Perché il prezzo del petrolio sta scendendo? Tempesta perfetta per il greggio

Il prezzo del petrolio è in calo, oscillando vicino al minimo di tre mesi sulle novità riguardanti dazi USA e decisioni OPEC sulla produzione.

Sono questi due fattori a guidare la direzione delle quotazioni del greggio nella mattinata di martedì 4 marzo. I futures sul Brent e sul WTI perdono entrambi oltre l’1% dopo le ore 9.00.

L’oro nero è sotto pressione in seguito alle notizie secondo cui l’OPEC+ procederà con un aumento della produzione pianificato ad aprile, mentre i mercati si preparano all’impatto dei dazi statunitensi su Canada, Messico e Cina, nonché alle misure di ritorsione di Pechino sugli Stati Uniti.

I timori di una guerra commerciale globale che potrebbe danneggiare la crescita economica e ridurre la domanda di energia stanno quindi influenzando le quotazioni, in un contesto di incerta domanda e di un aumento dell’offerta da parte del cartello OPEC.

Il prezzo del petrolio è in calo per questi motivi

La giornata del 4 marzo è segnata da eventi e notizie di rilievo per il mercato petrolifero e, soprattutto, per le previsioni sul suo prossimo andamento.

L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e i suoi alleati, come la Russia, noti come OPEC+, hanno deciso di procedere con un aumento della produzione di petrolio previsto per aprile di 138.000 barili al giorno, il primo del gruppo dal 2022.

“Sebbene questa decisione miri ad annullare gradualmente i precedenti tagli alla produzione, ha sollevato preoccupazioni circa un potenziale eccesso di offerta sul mercato, ha commentato Darren Lim, stratega delle materie prime presso Phillip Nova.

Non solo. I dazi del 25% sui beni provenienti da Messico e Canada sono entrati in vigore oggi, insieme a quelli aggiuntivi del 10% sui beni cinesi. Pechino ha rapidamente reagito imponendo tariffe fino al 15% sulle importazioni dei principali prodotti agricoli statunitensi che entreranno in vigore il 10 marzo. Il clima è di una guerra commerciale estesa e rischiosa, soprattutto per la crescita economica. E, quindi, per le prospettive sulla domanda di petrolio.

Nel frattempo, le tensioni geopolitiche rimangono al centro dell’attenzione, mentre le speranze di una risoluzione della guerra tra Russia e Ucraina si sono affievolite dopo un incontro-litigio tra il presidente ucraino Zelensky e il presidente Trump venerdì scorso.

Ciò potrebbe a sua volta portare ad un allentamento delle sanzioni nei confronti della Russia, con il ritorno di una maggiore fornitura di petrolio sul mercato. Un rapporto della Reuters ha riportato che la Casa Bianca avrebbe chiesto ai dipartimenti di Stato e del Tesoro di stilare un elenco di sanzioni che potrebbero essere allentate, da discutere con i funzionari statunitensi durante i colloqui con Mosca.

La tempesta perfetta per il petrolio greggio si è intensificata. I resoconti secondo cui gli Stati Uniti hanno sospeso gli aiuti militari all’Ucraina sono visti come un precursore della revoca delle sanzioni sul petrolio russo”, ha affermato l’analista di mercato di IG Tony Sycamore. “Arriva anche nello stesso momento in cui entrano in vigore i dazi statunitensi su Canada, Messico e Cina, scatenando timori di una guerra commerciale. Il petrolio greggio non può dare altro che prendersi una pausa al momento”.

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