Addio all’iconico browser di Microsoft, che chiude dopo 27 anni. Ecco spiegato perché e cosa significa che Internet Explorer è morto, e cosa succede dopo il ritiro.
È arrivato il momento: Microsoft stacca ufficialmente la spina a Internet Explorer, il suo primo e storico browser, dopo quasi 27 anni dal lancio. Il colosso tech ha annunciato che dal 15 giugno 2022 ritira Internet Explorer, che sarà completamente sostituito da Edge e sopravviverà ancora per un po’ solo in modalità IE per offrire un’esperienza di navigazione più snella e sicura.
Anche se la notizia potrebbe aver colpito al cuore i più nostalgici, non possiamo parlare della fine di un’era, visto che, converrete con me, Internet Explorer era morto da tempo, o almeno finito nel dimenticatoio, surclassato da altri browser come Google Chrome e Safari.
La mossa, poi, non è stata improvvisata: Microsoft aveva annunciato nel 2021 il ritiro dell’app desktop di Internet Explorer 11 per la maggior parte delle versioni di Windows 10 e la fine del supporto di Internet Explorer da parte dei servizi online di Microsoft 365.
La caduta di Internet Explorer
Il progetto di Internet Explorer viene avviato da Microsoft nell’estate 1994 e lanciato nel 1995 come componente aggiuntivo del sistema operativo Windows 95. Il browser cresce rapidamente diventando leader assoluto del mercato.
Verso la metà degli anni 2000, con l’avanzata dei competitor, inizia il declino. Schiacciato dai concorrenti che lanciano i loro browser più veloci, aggiornati, con funzionalità come la modalità di navigazione in incognito (Chrome) e di sicurezza più elevata (Mozilla Firefox), pian piano Internet Explorer si mostra come un browser più utile all’industria dei meme che alla navigazione web, e si costruisce la reputazione di “browser che serve a scaricare altri browser”.
Poi inizia il trend della navigazione da mobile, che per la prima volta nel 2016 supera la navigazione da desktop. Chrome e Safari dominano sui dispositivi Android e iOS, ben più popolari dei device Microsoft. Una batosta per Internet Explorer.
Senza considerare che nel decennio successivo al lancio di Google Chrome Big G lo ha aggiornato 70 volte; Microsoft nel frattempo ha aggiornato IE solo 4 volte tra l’ottava e l’ultima versione, l’undicesima.
Nel 2015 Microsoft ha lanciato Edge e un anno dopo l’azienda avrebbe iniziato a eliminare gradualmente il supporto per le generazioni precedenti di Internet Explorer, ma il browser non è mai davvero decollato e ha avuto pochissima diffusione tra gli utenti. Ecco perché gli sviluppatori non hanno ottimizzato i siti web e gli utenti hanno spesso riscontrato problemi tecnici.
Microsoft ha deciso così di passare alla codebase Chromium, lo stesso di Google Chrome, per superare questi limiti nel 2018. Ma non è servito a salvare le sorti del motore di ricerca.
Oggi secondo i dati Statcounter, il 65% del mondo utilizza Google Chrome, seguito da Safari di Apple (19,01%) e Firefox (3,26%).
Internet Explorer è morto: cosa succede ora
Internet Explorer sarà sostituito da Edge. “Il futuro di Internet Explorer su Windows 10 è in Microsoft Edge”, ha annunciato Sean Lyndersay, Direttore Generale di Microsoft Edge Enterprise, “che non è solo un’esperienza di navigazione più veloce, più sicura e più moderna rispetto a Internet Explorer, ma è anche in grado di affrontare un problema fondamentale: la compatibilità con siti Web e applicazioni più vecchi e legacy”.
Microsoft Edge è il browser predefinito di Windows 11. Si basa su Chromium, stessa fonte su cui si basa Google Chrome. Ecco perché offre migliori prestazioni e sicurezza rispetto al predecessore e una migliore compatibilità web.
Microsoft Edge ha la modalità Internet Explorer (IE Mode) integrata. Ciò significa che se l’utente prova ad accedere a Internet Explorer dopo il ritiro, verrà reindirizzato a Edge che grazie alla IE Mode garantisce che il contenuto specifico di Internet Explorer possa essere caricato. I file di Internet Explorer non verranno rimossi dai dispositivi al termine del supporto.
Per abilitare la modalità IE in Edge, devi andare su edge://settings/defaultbrowser, attivare Consenti il ricaricamento dei siti in Internet Explorer e riavviare il browser web.
Entro il 2029 Microsoft smetterà di supportare la IE Mode per Edge.
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