«La liberazione di Assange non è solamente una questione legale ma si inserisce in un contesto più ampio di diplomazia internazionale e di equilibri politici».
Julian Assange è stato recentemente liberato, ponendo fine a una lunga vicenda giudiziaria che ha avuto origine dalle rivelazioni di WikiLeaks. La decisione di liberare Assange in questo momento solleva numerose domande, in particolare sulle possibili connessioni con le imminenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
La liberazione di Assange, nonostante la sua «ammissione di responsabilità», suggerisce un cambio di scenario nel contesto politico e legale. Esperti e analisti stanno cercando di comprendere le ragioni dietro questa decisione apparentemente improvvisa. Una teoria prevalente suggerisce che la liberazione di Assange possa essere vista come un gesto politico, potenzialmente legato ai tentativi di influenzare l’opinione pubblica o di distogliere l’attenzione da altre questioni politiche sensibili in vista delle elezioni presidenziali USA.
Per approfondire queste dinamiche, abbiamo intervistato Lorenza Morello, giurista d’impresa, che sottolinea l’importanza di considerare il contesto legale e internazionale in cui questa decisione è stata presa. «La liberazione di Assange non è solamente una questione legale ma si inserisce in un contesto più ampio di diplomazia internazionale e di equilibri politici», spiega Morello.
Nel corso dell’intervista, abbiamo anche esplorato altri temi di rilevanza europea e internazionale. Tra questi, le recenti nomine nelle istituzioni europee e la gestione dei dati sanitari, che rappresentano sfide cruciali per l’Europa post-pandemia. Questi argomenti, insieme alla vicenda di Assange, delineano un panorama di incertezze e di nuove politiche che potrebbero definire il futuro dell’Europa e delle relazioni internazionali.
Lorenza Morello
Giurista d’impresa, e Presidente di APM (Avvocati Per la Mediazione), Lorenza Morello si occupa di aziende, internazionalizzazione e ristrutturazione del debito e ritiene da decenni che la sua “missione” sia quella di rendere il diritto più comprensibile a tutti. Aiuta le aziende e le persone a prevenire il conflitto anziché venirne travolte.
Laurea a Torino con 110 magna cum laude e premio Bruno Caccia, ha studiato a Oxford, Strasburgo, Oldenburg, Atene e Montreal. Autrice di molteplici pubblicazioni (tra le ultime “No taxation without representation”) è volto televisivo in Italia e all’estero anche grazie al suo ruolo di consulente di “Casa Italia”, su Rai Italia, in cui risponde ai quesiti e ai dubbi degli italiani nel mondo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
