La resilienza dell’economia russa ha lasciato senza parole molti economisti, compresi quelli che avevano creduto che il ciclo iniziale di sanzioni occidentali potesse travolgere il Cremlino.
Vladimir Putin lo ha ripetuto più volte nel corso degli ultimi due anni: “La Russia è riuscita a sconfiggere le sanzioni occidentali”. Al netto delle ingenti dosi di propaganda iniettate nell’opinione pubblica del Paese, le citate affermazioni uscite dalla bocca del capo del Cremlino nascondono un significato che pochi analisti hanno saputo cogliere.
Certo, Mosca non naviga nell’oro e i contraccolpi militari della guerra in Ucraina, uniti agli effetti derivanti dal distacco commerciale obbligato dalla quasi totalità dei Paesi europei, devono ancora rivelarsi nel medio-lungo periodo. Eppure, almeno per il momento, Putin può ironizzare sulle nefaste previsioni diramate dagli analisti occidentali, secondo cui la Federazione Russa sarebbe crollata nel giro di pochi mesi.
Al contrario, come ha spiegato il Financial Times, il presidente russo continua a far presente che l’economia del suo Paese non solo ha resistito alle sanzioni dell’Occidente: sta addirittura crescendo più e meglio di tante altre economie europee. Il riferimento è alla recente classifica del pil diramata dalla Banca Mondiale nella quale, a parità di potere d’acquisto, il sistema economico russo starebbe meglio persino di quello tedesco. Il Fondo Monetario Internazionale, intanto, ha rivisto le proprie previsioni di crescita del pil per la Russia al 2,6% quest’anno, con un aumento di 1,5 punti percentuali rispetto a quanto previsto lo scorso ottobre. [...]
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