Negli ultimi anni, il PIL statunitense è cresciuto a un ritmo molto più sostenuto rispetto a quello europeo, riflettendo così il divario di performance borsistica.
L’andamento dell’indice di borsa europeo, rappresentato dallo Stoxx600, ha continuato a sottoperformare rispetto all’indice di borsa americano, soprattutto dopo la crisi finanziaria del 2008 e la successiva crisi della zona euro.
Nonostante l’intervento storico di Mario Draghi con il suo «whatever it takes» nel 2012, le politiche fiscali europee non hanno subito cambiamenti significativi e la sottoperformance delle borse europee è proseguita fino ai giorni nostri.
Mentre negli Stati Uniti il settore tecnologico, rappresentato dai cosiddetti Magnificent 7, ha un peso considerevole sull’andamento dell’S&P 500, tale settore non è altrettanto rappresentato in Europa. Tuttavia, analizzando i dati, emerge che anche considerando i settori in modo equo, la sottoperformance dell’indice europeo è marcata, soprattutto a partire dal 2009. Ciò indica che le ragioni di questo divario di performance vanno cercate altrove e non solo nella mancanza di presenza nel settore tecnologico. [...]
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