Perché l’India è oggi protagonista nel settore della difesa internazionale

Nicla Bussoli

3 Marzo 2025 - 19:08

L’India si sta trasformando in una potenza protagonista nell’autosufficienza della difesa, un passo cruciale nelle sue ambizioni economiche e strategiche.

Perché l’India è oggi protagonista nel settore della difesa internazionale

L’India sta emergendo come un attore di primaria importanza all’interno del panorama difensivo internazionale: una mossa strategica decisiva che mira a potenziarne il suo peso bellico.

Uno dei motivi che spinge Nuova Delhi ad assumere maggiore importanza militare al livello internazionale è la crescente assertività cinese all’interno dell’area marittima indiana, che pone il Paese in una posizione di bilanciamento strategico per riaffermarsi anche al livello regionale.

Questo ha portato la nazione all’erogazione di massicci progetti di investimento - il governo ha previsto 200 miliardi di dollari da utilizzare nel prossimo decennio per la modernizzazione del suo arsenale - che porteranno ad una trasformazione radicale delle Forze Armate indiane.

Uno di questi cambiamenti aspira al rafforzamento dell’industria militare indiana, con un focus diretto sulla produzione interna volto a ridurre la dipendenza dal Paese dai fornitori stranieri e ad affermare l’India come uno dei principali hub per la produzione difensiva al livello internazionale.

L’iniziativa Make in India

Nel 2014 il governo di Nuova Delhi ha varato l’iniziativa “Make in India” che puntava alla ricostruzione della nazione indiana come hub per la produzione e l’innovazione tecnologica al livello globale.

Il progetto è stato istituito in un momento di crisi per l’economia indiana e mirava a ridurre la dipendenza del Paese dalle importazioni e a stimolare lo sviluppo di capacità tecnologiche e produttive.

La scelta rappresentava un cambiamento strategico delle capacità industriali indiane e un desiderio di assumere una posizione più centrata all’interno delle dinamiche geopolitiche in atto nel contesto internazionale.

Questo programma di investimenti ha incentivato lo sviluppo in ogni settore industriale indiano, arrivando ad assumere una connessione sinergica tra le iniziative governative e l’imprenditoria privata, un simbolo del crescente successo della politica nazionale dell’“Atmanirbhar” (dell’autosufficienza).

La spinta verso una maggiore autonomia della nazione mette in luce la profonda trasformazione che il Paese sta affrontando per arrivare ad essere un attore con un crescente peso nel contesto regionale e internazionale.

Attraverso questi investimenti, l’India punta a conquistare nuovi mercati esteri e a posizionarsi come un competitor di primo piano in grado di proiettare la sua influenza politica e militare in uno scacchiere geopolitico sempre più multipolare e caratterizzato da una crescente competitività strategica - ad iniziare dalla regione dell’Oceano Indiano.

Nuova Delhi vuole porsi come un’alternativa valida a Pechino soprattutto per gli Stati dell’area Indo-Pacifica, proiettando la sua leadership nel contesto asiatico ed extraregionale.

Una crescente competitività tra India e Cina nell’Oceano Indiano

Il divario tra le capacità militari dell’India e della Cina risulta ancora molto ampio se si considera che il budget per la difesa cinese è circa tre volte più grande di quello indiano e aumenta ad un ritmo molto più dinamico.

Il governo indiano ha programmato una crescita dell’8% all’anno (per il periodo che va dal 2024 al 2026) per le spese dedicate alla difesa.

Le motivazioni di questo aumento sono dettate da considerazioni di sicurezza e di ridefinizione del suo ruolo geopolitico dovute principalmente dalla competitività portata avanti dal governo cinese nei confronti della regione dell’Oceano Indiano (Indian Ocean Region - IOR).

Secondo il responsabile della divisione dell’Asia meridionale dell’Eurasia Group, Pramit Pal Chaudhuri, la Cina “ha rimarcato come l’Oceano Indiano non sia esclusivamente dell’India”.

La IOR è infatti da anni un teatro dell’azione politica ed economica delle due potenze, con la Marina Indiana (Indian Navy) impegnata nel pattugliamento dell’area - linea perseguita sin dalla Strategia marittima del 2015 - e la crescente volontà di Pechino di poter usufruire di quella via di transito essenziale per le forniture di petrolio provenienti dal Golfo Persico.

La zona quindi rappresenta una priorità assoluta per entrambi i Paesi: per la Cina essa equivale ad una zona centrale per gli interessi e l’approvvigionamento della nazione, mentre l’India vuole porsi come principale provider di sicurezza della regione.

Nuovi rapporti tra India e USA: un allineamento con l’Occidente

Queste dinamiche militari e politiche hanno portato ad un avvicinamento tra il Primo Ministri indiano Narendra Modi e il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

I due leader si sono incontrati a Washington per rafforzare i legami di difesa, un incontro che si è concluso con la firma di un accordo per l’acquisto di equipaggiamenti militari da parte dell’India - tra questi rientrano veicoli blindati pesanti, droni e aerei da combattimento.

Gli Stati Uniti hanno offerto l’accesso ai jet da combattimento supersonici Lockheed Martin F-35 di ultima generazione, armamenti che al momento richiederebbero all’India una conversione della maggior parte del proprio equipaggiamento, a causa dei sistemi militari russi comprati da Nuova Delhi che la rendono tecnicamente non idonea agli arsenali americani.

Le motivazioni del rafforzamento di questa alleanza risiedono nella crescente preoccupazione indiana nei confronti della Cina, che richiede uno sforzo congiunto con l’Occidente in funzione di diversificazione difensiva e di containment cinese.

L’India, nonostante sia un Paese membro dei BRICS - l’organizzazione internazionale che punta all’integrazione tra le economie emergenti - insieme alla Cina, ha manifestato la volontà di entrare nell’orbita Occidentale, un desiderio concretizzato con la firma di questo accordo militare con gli Stati Uniti.

In questi giorni il Primo Ministro Modi incontrerà anche la Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, per un accordo commerciale con l’UE, una mossa che porterà l’India verso un maggiore allineamento con l’Occidente.

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