Torna sulla scena la vicenda del colosso in default Evegrande: cosa succede e perché la bomba immobiliare cinese rischia davvero di esplodere con un impatto globale.
Si torna a parlare del colosso cinese Evergrande e la bomba immobiliare rischia seriamente di esplodere.
Nel dettaglio, il promotore immobiliare più indebitato al mondo ha presentato istanza di protezione dal fallimento negli Stati Uniti giovedì 17 agisto, mentre la società persegue un accordo di ristrutturazione prolungato con creditori internazionali che detengono miliardi di dollari in obbligazioni.
Evergrande è andata in default sui suoi debiti denominati in dollari alla fine del 2021, innescando una crisi di liquidità a livello di settore che ha pesato sulla crescita economica della Cina e ha esercitato una crescente pressione sui responsabili politici di Pechino.
Il ritorno sulle cronache finanziarie globali del colosso immobiliare è giunto in un momento complesso per tutto il settore, che rischia seriamente il crollo. La crisi del debito immobiliare cinese si sta rapidamente aggravando, mentre si avvicina al suo quarto anno.
Gli sviluppatori, abituati a indebitarsi, hanno sperimentato il primo sentore di cambiamento nel 2020. Fu allora che le autorità stabilirono “tre linee rosse” che fissavano i benchmark di leva che i costruttori dovevano soddisfare se volevano prendere in prestito più denaro. Le obbligazioni cinesi in dollari spazzatura, in gran parte emesse da sviluppatori, sono cadute in difficoltà, con prezzi medi ora a circa 65 centesimi.
I timori di un rallentamento del settore immobiliare in Cina, che in genere guida più di un quarto dell’attività economica, sono schizzati ai massimi livelli in questi ultimi e travagliati anni. Le turbolenze minacciano di estendersi ad altre aree dell’economia, proprio mentre Pechino è alle prese con la deflazione, le deboli esportazioni e l’aumento della disoccupazione giovanile.
Cosa sta succedendo a Evergrande e cosa rischia la finanza globale.
Evergrande chiede la protezione dal fallimento: cosa significa e quali rischi?
Si complica la storia del default di Evergrande. Il promotore immobiliare più indebitato al mondo è andato in fallimento nel 2021 e a marzo ha annunciato un programma di ristrutturazione del debito offshore. Le negoziazioni delle azioni Evergrande sono state sospese da marzo 2022.
Il mese scorso ha rivelato perdite per 81 miliardi di dollari per gli anni 2021 e 2022.
La richiesta di protezione dal fallimento del Capitolo 15 avanzata dal colosso al tribunale fallimentare di Manhattan vuole proteggere la società dai creditori negli Stati Uniti, mentre lavora a un accordo di ristrutturazione.
Nello specifico, la protezione fallimentare del capitolo 15 consente a un tribunale fallimentare statunitense di intervenire in casi di insolvenza transfrontaliera che coinvolgono società straniere in fase di ristrutturazione da parte dei creditori. Ha lo scopo di proteggere i beni dei debitori e facilitare il salvataggio delle imprese che si trovano in difficoltà finanziarie.
Anche Tianji Holdings, un’affiliata di Evergrande, e la sua sussidiaria Scenery Journey, hanno presentato istanza di protezione ai sensi del Capitolo 15 in un tribunale fallimentare di Manhattan, secondo il deposito.
Evergrande aveva circa 20 miliardi di dollari in obbligazioni internazionali al momento del suo default.
Da ricordare, Evergrande ha lavorato mesi per concludere un piano di ristrutturazione del debito offshore. L’azienda ad aprile ha rivelato di non avere ancora il livello di supporto dei creditori necessario per attuare il piano. A luglio, ha ricevuto l’approvazione del tribunale per votare sull’accordo. La società ha dichiarato all’inizio di questa settimana di aver riprogrammato le cosiddette riunioni per i creditori fino al 28 agosto.
Evergrande è andata in default per la prima volta su un’obbligazione in dollari nel dicembre 2021 dopo mesi di incertezza sulle sue finanze. Le difficoltà del colosso hanno contribuito a innescare l’ondata iniziale di preoccupazioni per il settore immobiliare cinese che ha continuato a crescere.
Non solo Evergrande: terremoto immobiliare cinese sempre più grave
Il sentimento nei confronti dei mercati cinesi è stato scosso questo mese dopo che uno dei più grandi promotori immobiliari del paese, Country Garden Holdings Co., è balzato verso un possibile primo default, tra fallimenti record del debito da parte dei costruttori.
La situazione è peggiorata nei giorni scorsi quando il conglomerato finanziario Zhongzhi Enterprise Group Co. ha lanciato l’allarme dopo che le società affiliate hanno mancato i pagamenti su alcuni prodotti di investimento.
La situazione è molto precaria. Dozzine di sviluppatori cinesi sono inadempienti sui loro debiti dal crollo di Evergrande. Pechino, che ha lanciato una campagna di deleveraging nel 2020 che ha cercato di evitare il surriscaldamento dei prezzi delle case, finora si è fermata prima di qualsiasi salvataggio o stimolo importante e ha invece cercato di completare progetti incompiuti.
I mancati pagamenti da parte di Zhongrong, parte di una cosiddetta industria fiduciaria che dirige trilioni di renminbi in investimenti in tutta l’economia, ha alimentato la preoccupazione per l’esposizione del settore finanziario ombra al settore immobiliare in difficoltà.
L’enorme comparto immobiliare cinese è stato a lungo un motore vitale di crescita per la seconda economia più grande del mondo e rappresenta fino al 30% del prodotto interno lordo del paese.
Le preoccupazioni degli investitori sono forti. Alla fine di luglio, i massimi leader cinesi hanno indicato uno spostamento verso un maggiore sostegno al settore immobiliare, aprendo la strada ai governi locali per attuare politiche specifiche.
L’allarme fallimento immobiliare rimane altissimo in Cina e la vicenda ancora irrisolta di Evergrande lo sta dimostrando.
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