Fissata una mobilitazione da parte del personale medico per protestare contro quanto inserito dal Governo in manovra.
Dopo aver letto quanto inserito nella prossima legge di Bilancio e appurato che da parte del Governo non c’è stata alcuna apertura alla modifica, i medici italiani sono pronti alla mobilitazione con uno sciopero. L’annuncio è stato dato dai sindacati Anaao e Cimo a si è subito aggiunta l’Intersindacale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari del Ssn.
I medici iscritti a Cgil e Uil hanno confermato invece la partecipazione alla protesta generale indetta dalle due sigle per il 17 novembre per protestare contro la manovra. Vediamo perché scioperano i medici e quando.
Medici in sciopero contro il taglio delle pensioni
La prima protesta arriverà il 17 novembre quando i medici iscritti ai sindacati Cgil e Uil hanno confermato che saranno al fianco dei tanti lavoratori che protesteranno contro la nuova legge di Bilancio. Ma un nuovo sciopero di 24 ore è stato indetto anche dai sindacati Anaao e Cimo a si è subito aggiunta l’Intersindacale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari del Ssn con una protesta però alternativa allo sciopero, ed è in programma per il prossimo 5 dicembre.
Il motivo principale della mobilitazione è il taglio delle pensioni del personale medico compreso tra il 5% e il 25% all’anno. Una misura che vede coinvolti circa 50mila dipendenti. Le possibili modifiche parziali del provvedimento annunciate da alcuni esponenti del Governo nei giorni scorsi non soddisfano i sindacati che intendono proseguire sulla loro strada.
I sindacati si aspettavano poi dalla nuova legge di Bilancio anche interventi sull’indennità di specificità medica e sanitaria, uno sblocco anche parziale del tetto alla spesa per il personale sanitario e un piano straordinario di assunzioni oltre risorse adeguate per il rinnovo dei contratti. Invece la cifra stanziata per il comparto sanità è di 2,3 miliardi messi a disposizioni in misura generale al settore e che per questo rappresenta davvero molto poco per riuscire a risollevare un settore sanitario comunque in difficoltà.
Poi non ci sono nemmeno più notizie dei lavori della Commissione del Ministro Nordio sulla depenalizzazione dell’atto medico, spiegano le sigle sindacali.
L’Intersindacale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari del Ssn che rappresenta 135mila camici bianchi e veterinari, è al fianco della protesta e si dice d’accordo alla mobilitazione contro la nuova legge di Bilancio chiedendo una modifica sui punti che vede coinvolto il settore. Secondo l’organizzazione la manovra riduce il valore del Fondo sanitario nazionale rispetto alle previsioni di andamento del Pil. I 3 miliardi aggiuntivi stanziati servono infatti solo a coprire le risorse necessarie al rinnovo dei contratti del triennio 2022/2024.
«Un provvedimento incostituzionale con il quale il governo intende fare cassa con una patrimoniale che colpisce solo i dipendenti pubblici che da eroi sono oggi trasformati in bancomat. Con questa linea il Governo favorisce la fuga dal lavoro del pubblico impiego, favorisce il lucro delle cooperative e dei medici gettonisti», il pensiero dell’organizzazione.
«Al Governo chiediamo un segnale di coraggio per dare il giusto riconoscimento ai medici e dirigenti del Ssn. E per evitare il collasso della sanità che deve rimanere pubblica per garantire a tutti il diritto alla tutela della salute. Misureremo nei prossimi giorni la reale disponibilità del Governo, non solo a parole, pronti a mitigare o inasprire la protesta anche con altre eventuali giornate di sciopero da proclamare nel rispetto della normativa vigente», fanno sapere dalle sigle sindacali.
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