Perché la recessione in Germania sarà peggiore del previsto

Violetta Silvestri

21 Giugno 2023 - 15:39

La Germania continuerà a contrarsi: questa l’ultima previsione sulla potenza economica europea. La recessione può ancora peggiorare nella locomotiva d’Europa, con un allarme per le industrie.

Perché la recessione in Germania sarà peggiore del previsto

Non sono finiti i guai economici per la Germania e la recessione tecnica già segnalata potrebbe essere anche peggiore.

Quest’anno l’economia tedesca si contrarrà più di quanto previsto in precedenza, poiché l’inflazione vischiosa si ripercuoterà sui consumi privati: questa la cupa previsione dell’Istituto Ifo durante la presentazione delle sue stime il 21 giugno.

A questo si aggiunge anche la riflessione di Siegfried Russwurm, capo della Federazione dell’industria tedesca (BDI), secondo il quale i prezzi dell’energia tedeschi sono così alti che alcune aziende stanno prendendo in considerazione l’idea di abbandonare del tutto il paese.

Un mix di turbolenze sta quindi attaccando la locomotiva d’Europa, con l’unica certezza che in questo periodo di necessari cambiamenti commerciali e geopolitici, la Germania è chiamata a ripensare il suo sistema produttivo.

Recessione in Germania: è solo l’inizio?

La ripresa in Germania appare ancora lontana.

Il Prodotto interno lordo tedesco dovrebbe diminuire dello 0,4% quest’anno, più dello 0,1% previsto dall’Istituto Ifo a marzo. L’istituto economico ha anche tagliato le previsioni per il 2024 all’1,5%, in calo rispetto all’1,7% previsto in precedenza.

“L’economia tedesca sta uscendo dalla recessione, ma solo molto lentamente”, ha detto il capo delle previsioni economiche di Ifo, Timo Wollmershaeuser.

Si prevede che l’inflazione diminuisca a un ritmo blando, dal 6,9% nel 2022 al 5,8% di quest’anno, fino al 2,1% nel 2024. A causa dei prezzi ancora elevati, quest’anno i consumi privati ​​diminuiranno dell’1,7%, stando alle previsioni. Non aumenterà di nuovo fino al 2024, quando dovrebbe registrare un +2,2%.

Il numero dei disoccupati salirà leggermente nel 2023, ma il tasso di disoccupazione rimarrà invariato rispetto all’anno precedente al 5,3% quest’anno, salendo al 5,5% nel 2024.

In questi numeri si nasconde un allarme per tutta l’Europa: con la potenza economica del blocco che arranca, mentre il mondo è sconvolto da guerra in Ucraina e accesa rivalità tra Usa e Cina che minano le relazioni commerciali, è l’intera regione europea a restare in bilico, considerando il peso del Pil della Germania.

Intanto, la Federazione dell’industria tedesca ha aggiunto una sua una previsione “che fa riflettere” sul futuro della Germania, prevedendo una linea piatta del prodotto interno lordo nel 2023 rispetto all’anno precedente.

“Un +2,7% del Pil a livello globale e zero per noi dice chiaramente: la Germania è in ritardo, ha detto Russwurm, capo della federazione, in una nota.

Anche i dati dell’ufficio statistico tedesco del 25 maggio hanno mostrato una revisione al ribasso del Pil tedesco per i primi tre mesi del 2023, portando l’economia in una recessione tecnica. Inizialmente si prevedeva che la crescita fosse pari a zero, ma è stata modificata a -0,3%.

L’industria tedesca in massima allerta: fuga dalla Germania?

I prezzi dell’elettricità e del gas hanno raggiunto livelli record in tutta Europa nel 2022 dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e i costi altissimi continuano a favorire un’inflazione ostinatamente alta nell’Europa continentale e nel Regno Unito.

A maggio, il governo tedesco ha rivelato l’intenzione di stanziare circa 4 miliardi di euro ogni anno per sovvenzionare i prezzi dell’elettricità per le industrie ad alta intensità energetica, nel tentativo di proteggere alcune imprese dai costi elevati.

Tuttavia, questa misura potrebbe non bastare. “Molte aziende a conduzione familiare...hanno piani molto operativi per il trasferimento”, ha affermato Russwurm, aggiungendo che le attuali condizioni commerciali in Germania hanno creato un “cocktail” di ostacoli per le aziende.

“Molte imprese con sede in Germania stanno andando bene a livello globale, ma stanno lottando con le operazioni nel proprio Paese”, ha aggiunto, elencando la burocrazia e la lentezza amministrativa come ulteriori pressioni affrontate dalle aziende nel clima attuale.

Il ministro dell’Economia Robert Habeck ha affrontato la questione delle aziende che cercano di trasferirsi altrove nel suo discorso nel secondo giorno della conferenza BDI’s Day of Industry a Berlino martedì.

“A mio avviso, la Germania è un luogo attraente sia per le aziende nuove che per quelle esistenti”, ha affermato come riportato da Cnbc. “Naturalmente, le industrie dei materiali sono sotto pressione a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia, ma ci sono decisioni politiche da prendere”.

Anche la Germania, quindi, ha diversa strada da fare per riportare la sua economia in carreggiata.

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