Perché la sentenza Usa sull’aborto può intaccare l’economia

Violetta Silvestri

25 Giugno 2022 - 13:17

La sentenza Usa che nega il diritto all’aborto come costituzionale e quindi federale sta generando reazioni. Il dibattito è anche su potenziali effetti economici. Le riflessioni degli esperti.

Perché la sentenza Usa sull’aborto può intaccare l’economia

Il ribaltamento della storica sentenza Roe v. Wade del 1973 sul diritto federale all’aborto da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti sta facendo parlare il mondo e, secondo alcuni esperti, avrà anche un costo economico per la nazione.

Si ritiene che le donne possano pagare un conto salato dopo questa decisione - che di fatto consente ai singoli Stati di legiferare e decidere in materia, con quelli repubblicani già orientati al pugno duro - sia a livello personale che finanziario.

Perché l’eliminazione del diritto all’aborto a livello federale può avere contraccolpi economici per gli Usa? Alcune risposte di analisti.

La sentenza Usa sull’aborto: quale impatto sull’economia?

Al netto delle riflessioni e delle valutazioni socio-politiche, culturali, morali e relative ai diritti, la sentenza sull’aborto ribaltata può potenzialmente cambiare anche fattori economici.

“Questa decisione causerà un immediato dolore economico in 26 stati in cui i divieti di aborto sono più probabili e dove le persone già affrontano salari più bassi, meno potere dei lavoratori e un accesso limitato all’assistenza sanitaria”, ha affermato Heidi Shierholz, presidente dell’Economic Policy Institute, in un dichiarazione rilasciata venerdì. “La caduta di Roe sarà un’ulteriore barricata economica”.

Tempo fa il segretario al Tesoro Janet Yellen aveva avvertito: “Roe v. Wade e l’accesso all’assistenza sanitaria riproduttiva, compreso l’aborto, hanno contribuito a portare a una maggiore partecipazione alla forza lavoro. Ha permesso a molte donne di finire la scuola. Ciò ha aumentato il loro potenziale di guadagno. Ha permesso alle donne di pianificare e bilanciare le loro famiglie e carriere.”

L’anno scorso, dopo che i legislatori del Texas si sono mossi per vietare l’aborto nello stato, 154 economisti hanno presentato un amicus brief alla Corte Suprema a sostegno del mantenimento delle libertà riproduttive negli Stati Uniti, in modo che le donne possano realizzare il loro pieno potenziale economico ed educativo.

I dati dell’importante Turnaway Study dell’Università della California di San Francisco, mostrano che le finanze familiari sono un fattore importante nella decisione di interrompere una gravidanza indesiderata. Un’analisi dei dati del National Bureau of Economic Research evidenzia che la maggior parte delle donne che cercano di interrompere una gravidanza vicino ai limiti gestazionali aveva un reddito al di sotto della soglia di povertà.

Le donne a cui è stato negato l’aborto, nel frattempo, avevano tassi di povertà più elevati, maggiore disoccupazione e maggiore necessità di assistenza governativa. Questo, a sua volta, influenza il benessere economico e le prospettive dei loro figli, secondo gli analisti.

Gli economisti sono anche preoccupati che l’assistenza sanitaria generale femminile ne risentirà a causa della limitazione o del divieto degli aborti. Per molte donne, le cliniche che offrono servizi di pianificazione familiare sono spesso anche l’opzione locale per le cure preventive, inclusi screening del cancro e pap test. Avere un facile accesso a queste cliniche gioca un ruolo cruciale nella loro assistenza sanitaria.

Intanto, Disney, JP Morgan, Levi Strauss e Microsoft sono state tra le prime società a dire al personale che avrebbero coperto le spese di viaggio dei dipendenti per aborti se negli Stati di residenza venisse abolito.

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