Spetta al Presidente della Repubblica nominare e conferire l’incarico al governo e al prossimo premier. Questa funzione gli viene attribuita direttamente dalla Costituzione, ecco perché.
Nel nostro ordinamento nominare il governo e il Presidente del consiglio spetta unicamente al Presidente della Repubblica e a nessun’altra carica istituzionale. Così è stabilito all’articolo 92 della Costituzione.
Per questo motivo il difficile compito di formare il nuovo governo e scegliere il premier è affidato al Presidente Mattarella che in queste ore è impegnato nelle consultazioni con le delegazioni dei partiti. La nomina deve tener conto del parere dei gruppi parlamentari e delle altre istituzioni dello Stato, in particolare degli ex Presidenti della Repubblica e dei Presidenti di Camera e Senato.
L’ultima parola però è quella di Sergio Mattarella, il quale deve nominare e affidare l’incarico di premier a chi possa garantire la stabilità del Paese e ottenere la fiducia del Parlamento.
Spieghiamo come avviene la scelta e qual è il ruolo del Capo dello Stato.
Perché è il Presidente della Repubblica a nominare il governo
La risposta a questa domanda - molto comune - risiede nella Costituzione che, all’intero Titolo II, definisce compiti, ruolo e poteri del Presidente della Repubblica.
Tra questi c’è anche quello di nominare il Presidente del consiglio e, su sua proposta, i ministri che formeranno l’esecutivo. Così recita l’articolo 92 della
Costituzione:
“Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri.”
Non ci sono dubbi, soltanto Sergio Mattarella, il Presidente in carica, può indicare la persona che sarà a capo del governo fino alle prossime elezioni.
leggi anche
Come si forma un nuovo Governo?
Cosa sono le consultazioni?
Il Presidente della Repubblica è “super partes” e deve scegliere un premier e dei ministri che abbiano il più vasto consenso possibile, e non secondo le sue preferenze personali. Per questo sono fondamentali le consultazioni con le delegazioni dei partiti e i gruppi parlamentari. Si tratta di incontri formali in cui ogni delegazione esprime la propria preferenza circa la personalità del futuro Presidente del consiglio.
Alle consultazioni segue un momento di riflessione del Capo dello Stato che poi procede a nominare colui o colei che possa assicurare stabilità al Paese, tenendo conto delle indicazioni ricevute dai partiti di maggioranza. Il governo, infatti, è espressione della maggioranza politica che ha vinto le elezioni.
Se le consultazioni con il Presidente della Repubblica non bastano, si può procedere ad un mandato esplorativo nei confronti di una personalità diversa dal futuro premier che ha il compito di proseguire il dialogo con le delegazioni dei partiti. Di norma si tratta del Presidente della Camera o del Senato.
Quale decisione può prendere Mattarella?
Nella delicatissima circostanza che si è venuta a creare con la crisi di governo innescata da Matteo Renzi, il Presidente Mattarella potrebbe prendere diverse decisioni:
- procedere ad un mandato esplorativo, nominando in via provvisoria il Presidente della Camera Roberto Fico;
- confermare l’incarico al premier dimissionario, quindi instaurare un Conte ter,
- nominare un governo istituzionale, tecnico o di scopo;
- indire nuove elezioni (in extrema ratio).
La decisione verrà presa soltanto alla fine delle consultazioni che, al momento, sono ancora in corso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA