Il timore relativo all’avvio di una procedura di infrazione per debito eccessivo sembra dissolversi, inoltre il potente scudo promesso dalla BCE alletta gli investitori che altrove non possono trovare rendimenti di pari misura
I rendimenti del BTp a 10 anni hanno raggiunto un nuovo minimo da oltre un anno, all’1,89%, e lo spread tra la carta italiana e quella tedesca è sceso sui livelli più bassi dal 24 luglio 2018 (per approfondire): il tutto mentre l’incertezza politica sul nostro Paese la fa da padrona.
Il timore più grande per gli investitori è quello relativo all’avvio di una procedura di infrazione per debito eccessivo. Con questo procedimento, l’Italia rischia una multa particolarmente salata, il congelamento dei fondi strutturali e la fine dei prestiti da parte della Banca centrale europea (per approfondire).
In questo quadro il FTSE Mib, principale indice italiano, ha performance abbastanza in linea con le altre Borse del Vecchio continente, come mai?
Discesa dei rendimenti: BCE e rendimenti allettanti sostengono il rialzo
Il motivo per cui i rendimenti dei titoli di Stato scendono e la Borsa sale è da attribuirsi all’atteggiamento accomodante della Banca Centrale Europea. Lo scorso mese, il Presidente della BCE, Mario Draghi, ha messo sul tavolo l’opportunità di un’ulteriore taglio dei tassi e di un nuovo programma di Qantitative Easing. In questo modo infatti, la Banca Centrale Europea ricomincerà a comprare titoli di Stato sul mercato, stampando nuova moneta.
Non solo. La forte discesa degli yield dei bond governativi italiani rispetto quelli di altri Paesi del Vecchio continente è da attribuire anche all’alto rendimento che questi offrono: si pensi infatti che a parità di scadenza, il rendimento di un BTp a 10 anni è del l’1,89%, mentre quelli dell’OAT francese, del Bund tedesco e del Bonos spagnolo si attestano rispettivamente al -0,053%, al -0,364% e allo 0,312%.
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