Perché gli Usa hanno messo il veto alla risoluzione Onu sulla pausa umanitaria a Gaza

Alessandro Cipolla

19/10/2023

Gli Usa hanno messo il veto bloccando una risoluzione Onu preparata dal Brasile per chiedere una pausa umanitaria nella guerra tra Israele e Hamas: il perché della scelta di Biden.

Perché gli Usa hanno messo il veto alla risoluzione Onu sulla pausa umanitaria a Gaza

Gli Usa in sede Onu hanno messo il veto a una risoluzione preparata dal Brasile per chiedere “ pause umanitarie nel conflitto tra Israele e Hamas per consentire l’accesso degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza”.

La risoluzione ha fatto registrare dodici voti favorevoli (Albania, Brasile, Cina, Ecuador, Francia, Gabon, Ghana, Giappone, Malta, Mozambico, Svizzera ed Emirati Arabi Uniti), due astenuti (Russia e Regno Unito) e uno contrario (Stati Uniti).

Si tratta della seconda risoluzione Onu bocciata in merito alla guerra tra Israele e Hamas, con la prima presentata dalla Russia che ha raccolto solo cinque voti favorevoli (Russia, Cina, Gabon, Mozambico ed Emirati Arabi Uniti), sei astensioni (Albania, malta, Svizzera, Ghana, Ecuador e Brasile) e quattro voti contrari (Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Giappone).

Come noto i cinque membri permanenti Onu - Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Regno Unito - hanno il potere di veto, con il voto contrarlo degli Usa alla seconda risoluzione riguardante la striscia di Gaza che di fatto ha vanificato il lavoro di mediazione fatto dal Brasile.

La prima risoluzione infatti è stata cestinata in quanto non è stato fatto riferimento a una condanna dell’attacco da parte di Hamas, che invece è ben presente nel secondo testo presentato: tutto inutile però perché gli Usa hanno posto ugualmente il loro veto.

Tregua a Gaza: perché gli Usa hanno messo il veto

Nella risoluzione presentata dal Brasile, è stata inserita la “ condanna inequivocabilmente gli atroci attacchi terroristici di Hamas ”, chiedendo anche “il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi”.

Al tempo stesso, è stato chiesto di “revocare l’ordine di evacuazione delle aree nel nord di Gaza e di trasferirsi nella zona meridionale della Striscia”, invocando un “ cessate il fuoco umanitario per consentire un accesso umanitario completo, rapido, sicuro e senza ostacoli alle agenzie umanitarie delle Nazioni Unite e ai loro partner”.

Gli Stati Uniti però hanno votato contro in sede Onu facendo pesare il proprio diritto di veto. Il motivo? L’ambasciatore statunitense Linda Thomas-Greenfield ha spiegato che il problema è stato nel non aver detto nulla sul diritto di Israele all’autodifesa.

L’Onu così non è riuscita ancora a partorire una risoluzione sulla guerra in corso tra Israele e Hamas, un conflitto che sembrerebbe essere sul punto di potersi allargare coinvolgendo altri Paesi come Libano e Iran.

Dopo la bocciatura della risoluzione, la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning ha fatto sapere che “la Cina è profondamente delusa dall’ostruzione da parte degli Usa all’adozione da parte del Consiglio di sicurezza di un progetto di risoluzione sulla questione palestinese”.

Così come avvenuto per la guerra tra Ucraina e Russia, anche nel conflitto Israele-Hamas il Palazzo di vetro sembrerebbe girare a vuoto, con la diplomazia internazionale che appare essere assente e sempre più in balia degli eventi.

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