Prezzi del petrolio in ribasso: l’impatto dei contagi in Cina si sta facendo sentire, con il timore che la domanda di greggio possa rallentare e guidare il mercato più della scarsità dell’offerta.
Prezzi del petrolio scendono a causa della volatilità degli scambi, invertendo alcuni guadagni della sessione precedente mentre i mercati si preparano a nuovi test di massa per il Covid in Cina, che potenzialmente possono colpire la domanda.
Il mercato petrolifero è stato scosso dalla notizia che il dragone aveva scoperto il suo primo caso di una sottovariante Omicron altamente trasmissibile a Shanghai e che i nuovi casi erano saliti a 63 nella città più grande del Paese dai 52 del giorno prima.
Il greggio è sceso sotto i 100 dollari la scorsa settimana, per poi rimbalzare quando è tornato ad affacciarsi lo squilibrio tra domanda e offerta. Intanto, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden visiterà l’Arabia Saudita nei prossimi giorni durante un tour in Medio Oriente, mentre cerca di domare l’aumento dei prezzi dell’energia che stanno pesando sull’economia globale.
Alle ore 13.10 circa, la quotazione Brent tocca i 105 dollari al barile con un calo dell’1,51% e i future WTI scambiano a 102 dollari al barile circa, con un tonfo del 2,0%.
Nervosismo sul petrolio: prezzo affonda
I trader guardano soprattutto alla Cina oggi e sono preoccupati che la scoperta della nuova sottovariante e il maggior numero di nuovi casi giornalieri a Shanghai da maggio possa portare a un altro round di test di massa, che può danneggiato la domanda di carburante.
“Le posizioni lunghe nette in future sul greggio WTI sono ora al livello più basso da marzo 2020, quando la domanda è crollata durante lo scoppio iniziale del Covid. Ciò nonostante i continui segnali di tensione”, hanno affermato in una nota gli analisti di ANZ Research.
Il mercato rimane nervoso seguendo i piani delle nazioni occidentali di limitare i prezzi del petrolio russo, con il presidente Vladimir Putin che avverte che ulteriori sanzioni potrebbero portare a conseguenze catastrofiche nel mercato energetico globale.
Rimangono anche interrogativi su quanto tempo più greggio fluirà dal Kazakistan attraverso il Caspian Pipeline Consortium (CPC). Finora è proseguita la fornitura dell’oleodotto, che trasporta circa l’1% del petrolio mondiale, anche dopo che la scorsa settimana un tribunale russo ha ordinato di sospendere le operazioni.
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