Piano casa 2025 per chi si trasferisce per lavoro: le novità in Legge di Bilancio

Patrizia Del Pidio

21 Ottobre 2024 - 15:59

Nella Legge di Bilancio 2025 trova spazio anche il Piano Casa 2025 per agevolare le aziende a trovare manodopera specializzata e per aiutare chi si trasferisce per motivi di lavoro.

Piano casa 2025 per chi si trasferisce per lavoro: le novità in Legge di Bilancio

Piano casa in manovra per chi si trasferisce per lavoro, una misura volta a favorire la mobilità dei lavoratori. La Legge di Bilancio 2025 prevede una novità che ha lo scopo di rilanciare l’occupazione e lo sviluppo territoriale con particolare attenzione per il Mezzogiorno. Uno dei temi centrali della manovra è rappresentato dal Piano Casa, nato dal confronto del governo con Confindustria.

Il Piano Casa si affianca a un altro strumento studiato per favorire il trasferimento dei lavoratori, ovvero i fringe benefit maggiorati per i nuovi assunti che si trasferiscono per lavoro a oltre 100 chilometri di distanza dalla propria residenza.

L’importo potrebbe arrivare anche a 4.000 euro. In questo modo si vuol tentare di dare alle imprese una maggior facilità di reperire mano d’opera specializzata che, senza incentivi non sarebbe pronta a trasferirsi (visto che un trasferimento comporta delle spese non certo irrisorie, prima tra tutti quella relativa all’abitazione).

Incentivi a chi si trasferisce per lavoro

La grande novità della Manovra è il Piano Casa 2025, una misura che dovrebbe sostenere i lavoratori che si trasferiscono per lavoro. La norma è destinata a far diventare più attraente il trasferimento di chi non vive vicino alle aree industriali riducendo l’impatto economico del trasferimento stesso. Al contempo, però, permette alle aziende che cercano mano d’opera specializzata e non la trovano a livello locale, di poter cercare in tutta Italia.

In cosa consiste il Piano casa 2025?

Lo strumento principale contenuto nel Piano Casa è l’ampliamento dei fringe benefit per pagare l’affitto. Attualmente il datore di lavoro può riconoscere ai propri dipendente un massimo di 2.000 euro (esentasse) come rimborso per le spese di affitto. Il Piano Casa mira a estendere l’agevolazione fino a 4.000 euro per l’esenzione, esclusivamente per i neoassunti che si trasferiscono a oltre 100 chilometri da casa.

Nelle intenzioni del Piano Casa, però, non ci si dovrebbe limitare ai fringe benefit. Si vorrebbero prevedere anche incentivi abbastanza corposi per le aziende che costruiscono alloggi per i dipendenti. In questo modo si vuol andare a ridurre i costi di abitazione per chi sceglie di trasferire la propria residenza per motivi di lavoro, visto che le aziende, poi, dovrebbero riconoscere gli alloggi stessi con prezzi calmierati che non superino i 500 euro mensili (si era parlato, inizialmente, di non incidere a più di un terzo dello stipendio).

Il piano di Confindustria

Il Piano Casa, inizialmente, era stato discusso nel corso di un tavolo interministeriale tra il ministro Giancarlo Giorgetti e il Ministro del Made in Italy (Adolfo Russo) durante il quale proprio il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, aveva sollevato la questione degli alloggi per incentivare i lavoratori al trasferimento.

Con la Manovra 2025, di fatto, il governo risponde alla richiesta di venire incontro alle aziende che faticano a trovare personale specializzato in loco per il costo troppo alto della vita per i lavoratori che devono coprire anche alte spese di alloggio (la cosa, di fatto, non spinge i lavoratori a trasferirsi).

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