Per questi lavori in casa non servono più i permessi

Patrizia Del Pidio

10 Giugno 2024 - 12:10

Con il nuovo decreto salva casa diversi interventi ricadono nell’edilizia libera e, quindi, non richiedono permessi e autorizzazioni.

Per questi lavori in casa non servono più i permessi

Per quali lavori, dopo il decreto Salva casa, non è più necessario avere i permessi? La cosiddetta “pace edilizia” voluta da Matteo Salvini, punta a sanare le piccole difformità interne delle singole unità immobiliare, visto che l’80% del patrimonio immobiliare italiano presenta delle irregolarità. In molti casi si tratta di abusi che, all’epoca dell’esecuzione, potevano essere sanati, ma che oggi non possono più a causa della doppia conformità richiesta (l’opera deve essere in linea con la normativa del periodo in cui è stata realizzata e con quella vigente).

Al di là del condono edilizio che permette di sanare le piccole difformità, il decreto Salva casa introduce anche la possibilità di operare in edilizia libera (ovvero senza chiedere autorizzazione e permessi) per diversi interventi. Vediamo quali sono e che requisiti richiedono.

Quali interventi non richiedono più i permessi?

Nell’edilizia libera, quella per la quale non servono autorizzazioni e permessi, il decreto fa rientrare diversi interventi quali:

  • installazione di pompe di calore sopra i 12 kilowatt;
  • rimozione barriere architettoniche;
  • realizzazione di vetrate panoramiche amovibili collocate su balconi.

Queste ultime, infatti, permettono di mitigare caldo e freddo e possono essere realizzate senza permesso a patto che non siano chiusure stabili e permanenti e non facciano variare la superficie e il volume dell’immobile.

I nuovi indici di tolleranza introdotti dal decreto, poi, permettono di sanate anche diversi lavori realizzati nell’immobile quali: installazione di tende da sole montate su strutture fisse, realizzazione di soppalchi, tramezzi, apertura o chiusura porte su muri non portanti.

Quali documenti servono per la sanatoria?

Per i lavori sopra elencati è possibile ottenere il certificato che sani lo stato dell’immobile senza presentare l’eventuale autorizzazione all’esecuzione dei lavori. Basterà presentare la documentazione che riguarda gli interventi che si vogliono sanare e questo non comporta per i proprietari la necessità di andare a reperire documenti e titoli molto indietro nel tempo.

La sanatoria non è gratis

In tutto questo, sanare lo stato di un immobile avrà un prezzo. Se da una parte, quindi, si libera la casa dall’abuso edilizio, dall’altro per farlo è necessario pagare.

Nella relazione illustrativa del decreto, infatti, si legge che:

il rilascio del permesso e la segnalazione certificata di inizio attività in sanatoria sono subordinati al pagamento di una sanzione pecuniaria pari al doppio dell’aumento del valore venale dell’immobile conseguente alla realizzazione degli interventi, in misura compresa tra 1.032 euro e 30.984 euro.

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