Il piano d’emergenza del governo contro la crisi energetica: monumenti spenti e riscaldamenti abbassati

Stefano Rizzuti

11/03/2022

Il governo prepara un piano d’emergenza per affrontare la crisi energetica: monumenti senza luce, riscaldamenti abbassati in casa e facciate dei palazzi non illuminate, ecco cosa potrebbe succedere.

Il piano d’emergenza del governo contro la crisi energetica: monumenti spenti e riscaldamenti abbassati

Il governo potrebbe chiedere agli italiani nuovi sacrifici. Non per l’emergenza sanitaria stavolta, ma per quella energetica derivante dal conflitto in Ucraina e dalla riduzione delle forniture di gas russo. Chigi si prepara a uno scenario d’emergenza, come spiega la Repubblica.

Il governo ragiona con l’intelligence e sul tavolo del Nisp, una sorta di gabinetto che gestisce le crisi come quelle derivanti dalle guerre, ci sono varie opzioni che verranno discusse anche in Consiglio dei ministri nella giornata di oggi, venerdì 11 marzo.

Probabile lo spegnimento dei monumenti la notte, fatta eccezione per quelli più famosi. Potrebbero essere spente anche le facciate dei palazzi e ridotta la corrente impiegata negli uffici comunali. Ci sono poi i rischi legati a una riduzione obbligata del consumo di pane, pasta e pizza.

E, ancora, il governo potrebbe chiedere di abbassare - forse di un grado - i riscaldamenti di casa. Nonché di spegnerli in anticipo di un’ora. Vediamo nel dettaglio quali sono tutte le misure che il governo potrebbe introdurre per fronteggiare la crisi energetica.

Monumenti spenti e stop a illuminazione palazzi pubblici

Per quanto riguarda l’impatto energetico sembra probabile una richiesta di ridurre i consumi, a partire da quelli delle pubbliche amministrazioni. Quindi a farne le spese potrebbe essere l’illuminazione dei palazzi pubblici, ma anche dei monumenti minori e degli edifici non essenziali.

I sindaci stanno già pensando alle iniziative da mettere in campo e presto potrebbero già abbassare le luci in alcuni luoghi pubblici. Non nelle strade e nei posti in cui è necessario garantire la sicurezza: in questi casi non ci sarà una riduzione dell’illuminazione.

Riscaldamenti più bassi nelle abitazioni

L’altro discorso che riguarda da vicino tutti è quello dei riscaldamenti. Le temperature potrebbero essere abbassate di un grado nelle abitazioni e in alcune zone, soprattutto al Sud, potrebbe essere ridotto l’orario di accensione (magari un’ora in meno). In ogni caso al momento le scorte di gas presenti in Italia dovrebbero bastare fino a maggio e poi ci sarà l’estate a dare una mano.

L’ipotesi blocco dell’export

Ci sono poi i problemi di approvvigionamento anche per i mangimi e i sementi per animali, così come si presenta la questione dei rottami di acciaio e argilla. Il ministero dello Sviluppo economico ipotizza anche gli scenari più drastici, come quello di un blocco dell’export.

Sembra però più probabile una soluzione diversa: i produttori italiani di materie prime potrebbero essere portati a privilegiare la vendita alle aziende della nostra filiera, anche se la differenza di prezzo dovrebbe essere compensata dagli incentivi statali.

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