La proposta del ministro Piantedosi di introdurre in alcuni spazi pubblici il riconoscimento facciale apre a una serie di rischi e minacce che riguardano la libertà e la privacy di tutta la comunità.
Lo schema è sempre lo stesso: un episodio di criminalità viene esacerbato dai media, si alimenta il panico in modo da spingere la comunità a esigere risposte da parte della politica, le autorità sfruttano l’occasione per avere il pretesto per aumentare il controllo sulla popolazione. È una delle tecniche aurea dell’ingegneria sociale: Azione-reazione-soluzione.
Così, il caso di cronaca dello stupro di una donna nella stazione centrale di Milano ha aperto le porte all’ennesima finestra di Overton, volta a sdoganare, anche nel nostro Paese, sul modello cinese, il riconoscimento facciale.
Rischi e minacce della sorveglianza biometrica
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