L’economia scricchiola ma il portafoglio di investimento realizzato con i Turbo Certificates di UniCredit si mantiene stabile. Ecco alcune idee per proteggere le operazioni attive dalla recessione.
A Piazza Affari, l’indice Ftse Mib ha messo in stand-by la corsa autunnale. L’economia scricchiola e secondo gli esperti l’Europa è entrata in recessione nell’ultimo trimestre dell’anno. Guardando agli ultimi movimenti del nostro indice, sorge il dubbio che il «rally di Natale» ci sia già stato.
Ci sarà o no una ulteriore corsa entro fine anno?
Le incognite sono molte e per questo motivo valutiamo di aggiungere una posizione al ribasso a protezione del portafoglio del Martedì, nel caso in cui si realizzasse un repentino dietro front dei mercati.
In portafoglio sono attualmente attive le operazioni su A2a, su Stellantis e su Erg, entrata lo scorso 29 novembre.
Portafoglio di investimento: la situazione generale
La maggior parte degli analisti ritiene che Regno Unito ed Europa siano già entrati in recessione, la prima nel terzo trimestre e la seconda nel quarto trimestre 2022, mentre gli Stati Uniti vi entreranno nel primo trimestre del 2023. Questo è il quadro che S&P Global Ratings dipinge per i prossimi mesi: «il prolungarsi del conflitto tra Russia e Ucraina, le tensioni crescenti tra la Cina e Taiwan e il rallentamento della Cina che amplifica le pressioni sulla catena di approvvigionamento e sui prezzi, stanno spingendo l’economia americana sull’orlo della recessione», si legge nel loro ultimo rapporto.
Previsioni ancora più cupe arrivano dagli esperti Deutsche Bank che, sullo sfondo di uno scenario macroeconomico in deterioramento, lanciano delle stime di mercato decisamente preoccupanti: rispetto ai livelli attuali, i principali indici di Wall Street potrebbero perdere un ulteriore 25%, trascinando nel baratro anche l’intero mercato azionario mondiale.
Nel suo Outlook 2023, Macquarie Asset Management resta cauta nei confronti del mercato azionario, segnalando per la prima parte del 2023 un contesto macroeconomico difficile e volatile, in cui gli investitori saranno attratti da investimenti azionari difensivi, con rendimenti elevati e che offrano protezione dall’inflazione.
Restringendo il campo d’analisi al contesto nazionale, per l’Italia, S&P Global Ratings riserva una previsione meno drammatica del resto d’Europa. Gli analisti hanno recentemente rivisto al rialzo le stime per il Prodotto interno lordo (PIL) italiano nel 2022 al +3,8% dal +3,4% precedente, tagliandole però per il 2024, a +1,4% dal +1,5%.
Buone o cattive notizie per l’indice Ftse Mib?
È opinione generalmente condivisa che i mercati riflettano in misura significativa le informazioni disponibili sulla situazione attuale e sulle prospettive future sugli utili aziendali, sul debito, sull’inflazione nonché sulla politica monetaria e fiscale.
Da un punto di vista grafico, l’indice Ftse Mib si è reso protagonista negli ultimi mesi di un bel recupero che ha riportato i prezzi al cospetto di una resistenza strategica a 24.800 punti, massimi già testati a maggio. La fase laterale disegnata nelle ultime settimane a partire da questi massimi si colloca all’interno di un «flag» leggermente inclinato al rialzo. Di norma, il flag è una figura di continuazione che interrompe solo temporaneamente il trend precedente. In questo caso tuttavia, tra i prezzi e i principali oscillatori tecnici di momentum, si è delineata una divergenza ribassista che rischia di inificiare gli effetti del flag. La violazione di area 24.000 anticiperebbe dunque l’avvio di una nuova correzione in grado di far precipitare velocemente le quotazioni in area 23.150-23.200. Al contrario, la tenuta di area 24.000 (supportata anche dal golden cross, ossia dall’incrocio al rialzo della media mobile a 50 giorni con quella a 200 giorni) potrebbe portare alla rottura della resistenza a 24.800 punti e ad una estensione del movimento rialzista verso target a 25.500 e 26.000 punti.
L’andamento del nostro indice potrebbe essere condizionato dal prossimo intervento della Fed sui tassi di interesse (atteso per il 14-15 dicembre), sebbene dalle anticipazioni di Jerome Powell della scorsa ottava sappiamo che si tratta di un rialzo più morbido dei precedenti. Se confermato, i mercati potrebbero beneficiare di una ulteriore spinta nel corso del mese.
Portafoglio del Martedì: i livelli da monitorare
Alla luce delle incognite che gravano sui listini, valutiamo di inserire una protezione sul nostro portafoglio nel caso in cui dovessero scattare le vendite in luogo del classico «rally di Natale».
Ricordiamo infatti che sono attive tre operazioni realizzate con i Turbo Open End di Unicredit su:
- A2a
- Stellantis
- Erg
Il rendimento del nostro portafoglio di investimento è fermo a -26,25 punti percentuali. Oggi prendiamo in considerazione un’operazione al ribasso sull’indice Ftse Mib.
Per proteggere il portafoglio da eventuali correzioni di mercato, oggi valutiamo un deal al ribasso sul Ftse Mib attraverso un Turbo Open End emesso da UniCredit con codice Isin DE000HC24CH7. Il trigger di ingresso è rappresentato dalla violazione in chiusura di seduta di area 24.100, con stop loss a 24.700 punti e take profit a 23.200.
Indice Ftse Mib, grafico giornaliero. Fonte: TeleTrader
Prova di forza per A2a, che supera la resistenza critica a 1,30 circa e prova ad estendere il movimento al rialzo in direzione dei target a 1,50 e 1,70. Per raggiungere questi obiettivi il titolo dovrà allontanarsi anche dai 1,32 euro. Indicazioni negative invece sotto 1,14 euro.
Per l’investimento su A2a abbiamo utilizzato un Turbo Open End emesso da UniCredit con codice Isin DE000HV4D3P0.
Azioni A2a, grafico giornaliero. Fonte: TeleTrader
Stellantis perde slancio dopo aver tentato di superare i 15 euro. Sarà fondamentale la permanenza sopra 14 euro per continuare a guardare con fiducia ai prossimi target posizionati a 15,10 euro, sui massimi estivi e a 15,80 circa, per il test del lato superiore del canale che sale da luglio. Rischio di indebolimento invece sotto 14 euro, prologo a cali verso area 13.
Per l’investimento su Stellantis abbiamo utilizzato un Turbo Open End emesso da UniCredit con codice Isin DE000HC170A1.
Stellantis, grafico giornaliero. Fonte: TeleTrader
Erg oscilla da settimane in un range compreso tra 30,85 circa e i supporti in area 29. Il debutto al Ftse Mib non ha fornito al titolo il propellente per risalire la china in direzione di 32-32,50 euro, trend line che scende dai massimi estivi. Servirà la rottura di questi livelli per avere nuovi spunti al rialzo in direzione di 33,70 euro e verso area 36. Se invece i supporti a 29 euro dovessero saltare il titolo potrebbe andare incontro a nuovi cali verso 28,40 e 27 euro.
Per l’investimento su Erg abbiamo utilizzato un Turbo Open End emesso da UniCredit con codice Isin DE000HC08FK7.
Erg, grafico giornaliero. Fonte: TeleTrader
I nuovi prodotti inseriti e le rispettive leve sono stati selezionati alle 12:30 del 6 dicembre 2022. Le strategie si considerano valide se i prezzi superano in chiusura di seduta il punto di entrata prima del take profit o dello stop loss.
leggi anche
«Il Portafoglio del Martedì» - Tabelle e Grafici
© RIPRODUZIONE RISERVATA