PIL Usa ancora solido: +2,8% nel III trimestre, ed è anche boom lavoro. Tassi Fed: che succede ai tagli?

Laura Naka Antonelli

30/10/2024

PIL in crescta del 2,8%, lievemente al di sotto delle attese, ma ancora solido. Prospettive sulla prossima mossa della Fed sui tassi.

PIL Usa ancora solido: +2,8% nel III trimestre, ed è anche boom lavoro. Tassi Fed: che succede ai tagli?

A dispetto dei tassi di interesse che rimangono elevati, il PIL degli Stati Uniti continua a riportare una crescita solida, sebbene non all’altezza delle aspettative.

Oggi il dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha annunciato che, nel terzo trimestre del 2024, il prodotto interno lordo Usa è salito al ritmo annualizzato del 2,8%, lievemente al di sotto del +3,1% stimato dal consensus degli analisti, e in rallentamento, in modo lieve, rispetto al +3% del secondo trimestre dell’anno.

Il dato era atteso con trepidazione, in vista dell’imminente riunione del FOMC, il braccio di politica monetaria della Fed, dei prossimi 6-7 novembre.

A blindare la crescita dell’economia americana è stata la componente delle spese per consumi: quella che incide per ben 2/3 sull’intera attività economica degli Stati Uniti, e che è stata sostenuta in questi ultimi anni da stimoli economici a livelli record da parte dell’amministrazione di Joe Biden.

PIL Usa blindato da consumi e da boom spese federali. E sorprende il mercato del lavoro

Dal dato relativo al PIL Usa è emerso che, nel terzo trimestre del 2024, i consumi personali sono schizzati del 3,7%, riportando la performance migliore da quella del primo trimestre del 2023, dunque in più di un anno.

Un altro fattore che ha sostenuto il PIL è stata la spesa federale, che è letteralmente esplosa nel periodo compreso tra i mesi di luglio e di settembre, volando del 9,7%, sulla scia del boom delle spese per la difesa, pari a +14,9%. Gli investimenti delle aziende sono aumentati del 3,3%.

A frenare la crescita è stato tuttavia il balzo delle importazioni, pari a +11,2%, che ha più che compensato il rialzo dell’8,9% delle esportazioni.

Ma oggi non è stato solo il giorno del PIL Usa. Reso noto anche il rapporto ADP, relativo alla creazione dei nuovi posti di lavoro degli Stati Uniti nel settore privato, che ha dato alla Fed un’altra ragione per zittire le voci più dovish.

Nel mese di ottobre, le buste paga del settore privato sono aumentate di 233.000 unità, decisamente meglio dell’aumento di 159.000 unità di settembre e ben al di sopra del rialzo di 113.000 unità atteso dal consensus di Dow Jones.

La creazione dei nuovi posti di lavoro nel settore privato è stata la più forte dal luglio del 2023.

La domanda è tornata così a fare capolino: quanto spazio ha la Fed di Jerome Powell per tagliare in modo significativo i tassi Usa?

Va detto che, andando a esaminare le componenti del PIL, oltre al boom dei consumi e delle spese federali, emergono altri dettagli:

tra questi il trend dell’inflazione core, scattata nel terzo trimestre del 2024 del 2,2%, più del 2,1%; e questo non è sicuramente un buon segnale per le colombe più convinte, che chiedono alla Fed di sostenere ulteriormente l’economia con altri tagli dei tassi. Così come non è sicuramente un segnale positivo per le colombe anche l’incredibile solidità del mercato del lavoro messa in evidenza dal rapporto ADP.

La crescita dei posti di lavoro del settore privato è stata solida perfino a fronte dei due uragani che hanno colpito brutalmente gli Stati Uniti nel mese di ottobre - Helene e Milton - come ha fatto notare anche il responsabile economista dell’ADP Nela Richardson, confermando che, “mentre ci avviciniamo alla fine dell’anno, le assunzioni negli Stati Uniti si dimostrano robuste e ampiamente resilienti”.

Tassi Fed: outlook taglio nella prossima riunione. Verdetto economisti è unanime

Con numeri così, quanto taglierà i tassi sui fed funds la Federal Reserve guidata da Jerome Powell?

La domanda in questo contesto è più che lecita e, per ora, le aspettative sono di un ennesimo taglio, stavolta tuttavia non maxi, come quello del 18 settembre scorso, quando la Fed ha sforbiciato i tassi di 50 punti base.

Per ora, indicazioni sul trend dei tassi degli Stati Uniti e dunque sulle prossime mosse della Fed di Powell sono arrivate con un sondaggio lanciato da Reuters nei giorni compresi tra il 23 e il 29 ottobre.

Tutti i 111 economisti interpellati hanno detto di prevedere per la prossima settimana un taglio dei tassi di 25 punti base: un’altra riduzione di 25 punti base nella riunione di dicembre è attesa inoltre da più del 90% degli intervistati, ovvero 103 in tutto.

I tassi Usa dovrebbero così essere tagliati al range compreso tra il 4,25% e il 4,50%, entro la fine del 2024.

Prevedo tagli di 25 punti base in ognuno dei prossimi meeting”, ha commentato Thomas Simons, economista senior di Jefferies, prima che venisse tra l’altro pubblicato il dato sul PIL Usa, avvertendo che “le informazioni che stiamo raccogliendo suggeriscono che l’economia, nel complesso, non ha bisogno disperatamente di un allentamento ” monetario.

Bisognerà tuttavia vedere a questo punto se le aspettative degli economisti si faranno meno dovish dopo i dati macro di oggi.

Dal dot plot della Fed dell’ultima riunione di settembre è emerso che gli esponenti del FOMC prevedono due ulteriori tagli nei prossimi due meeting di novembre e di dicembre, altri quattro tagli nel 2025 e due altre sforbiciate nel 2026.

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