In scia di trend secolari e di fattori congiunturali, anche il rendimento dei titoli statunitensi potrebbe scendere in territorio negativo.
Il concetto di normalità è soggetto a cambiamenti. In economia, l’idea di un “New Normal”, di una nuova normalità, è stata espressa nel 2009 da Mohamed El-Erian che, al timone di Pimco insieme a Bill Gross, in questo modo ha voluto definire una nuova realtà economica caratterizzata da una bassa crescita e da tassi di interesse rasoterra.
Sempre da Pimco arriva il commento di Joachim Fels, Global Economic Advisor del colosso della gestione, che spinge il confine più in là con un report dal titolo: ” Negative is the New Normal” (Negativo è il Nuovo Normale”).
Pimco: banche centrali sono vittime
Nel suo studio, l’esperto rileva come gran parte degli osservatori incolpi le banche centrali, come la BCE e la Banca del Giappone di tassare le riserve in eccesso delle banche con tassi di deposito negativi e di aver reso le obbligazioni più scarse tramite i piani di Quantitative Easing (la BCE detiene circa il 30% delle obbligazioni emesse dai governi mentre nel caso della BoJ il dato è circa al 50%).
“Le banche centrali sono più che altro le vittime di fattori fondamentali più profondi dietro ai tassi di interesse bassi e negativi”, osserva Fels.
Pimco: driver secolari spingono al ribasso i rendimenti
I due driver secolari più importanti, i fattori demografici e il progresso tecnologico, favoriscono una compressione dei rendimenti.
“La crescita dell’aspettativa di vita aumenta il desiderio di risparmiare mentre le nuove tecnologie tendono a preservare il capitale e stanno diventando più economiche, riducendo così la domanda di investimenti”.
“L’eccedenza di risparmio spinge il ‘tasso di interesse naturale’ sempre più in basso”.
Pimco: preferenza temporale si è invertita
Un fattore che probabilmente è alla base della sovrabbondanza di risparmi e dei tassi di interesse negativi è la «time preference» negativa. ”In passato, gli economisti ritenevano che le persone valutavano il consumo attuale più di quello futuro, con una ‘time preference’ positiva”.
In questo contesto, i risparmiatori chiedevano una “compensazione”, rappresentata da un tasso di interesse, per rinviare il consumo attuale e risparmiare per il futuro (a una maggiore impazienza deve corrispondere un saggio di interesse maggiore). “Si tratta di un comportamento sensato quando le persone morivano prima di andare in pensione e avevano difficoltà a soddisfare i bisogni fondamentali”.
In una fase in cui ci si aspetta di vivere di più, e quindi il valore del consumo futuro è maggiore, la «time preference» diventa negativa
“e quindi –evidenzia Fels- i consumatori sono maggiormente predisposti ad accettare tassi negativi”.
Pimco: rendimento Treasuries potrebbe scendere sotto zero
In un contesto già di per sé caratterizzato da questi due driver secolari, la pressione ribassista sui rendimenti statunitensi si è intensificata a causa del rallentamento del manifatturiero, che favorisce un approccio prudente all’interno delle famiglie, dell’incertezza innescata dall’escalation della guerra commerciale e dalla compressione del tasso di interesse naturale “che, in rapido calo a causa di tutti questi fattori, rischia di far sì che la Fed rimanga indietro rendendo più rigida la politica monetaria, piuttosto che allentarla”.
Se la Fed dovesse riportare i tassi a zero e fa ripartire il QE, “rendimenti negativi sui Treasuries potrebbero diventare la nuova normalità. Approfittate dei rendimenti positivi fin quando dureranno!”.
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