Ucraina a rischio default dal primo agosto: ecco chi ha in mano il debito di Kiev

Alessandro Cipolla

16/07/2024

Default Ucraina, il primo agosto scadrà la moratoria che ha congelato gli interessi sul debito: dai colossi della finanza al Fmi fino ad altri Paesi, ecco a chi Kiev deve un fiume di denaro.

Ucraina a rischio default dal primo agosto: ecco chi ha in mano il debito di Kiev

L’Ucraina sarebbe fortemente a rischio default, con Kiev che spalleggiata dall’Unione europea sarebbe in trattativa con i colossi della finanzia internazionale che hanno in pancia parte del suo debito per arrivare a un accordo per una ristrutturazione.

Mentre la guerra non si ferma e la Russia - seppur lentamente e con un alto costo in termini di vite umane su entrambi i fronti - sta continuando ad avanzare nella parte orientale del Paese, l’Ucraina è alle prese anche con dei problemi di natura finanziaria.

Prima della guerra la situazione debitoria dell’Ucraina poteva essere definita come sostenibile: un debito pubblico pari al 48,9% del PIL alla fine del 2021, il tasso medio di servizio del debito circa del 9% annuo sul debito interno e del 4% sul debito estero. In totale il costo del servizio del debito era pari al 2,9% del PIL.

Dopo quasi due anni e mezzo di conflitto la situazione è mutata. Alla fine del 2023 il debito pubblico dell’Ucraina è stato pari all’84,4% del PIL, soprattutto a causa dell’aumento della spesa pubblica passata in due anni dal 40 al 75% del PIL. Se nel frattempo gli Stati Uniti non avessero elargito a Kiev sovvenzioni per un totale di 22,8 miliardi di dollari la situazione sarebbe stata ben peggiore.

Dopo lo scoppio della guerra il governo ucraino ha raggiunto un accordo con alcuni dei suoi creditori per posticipare il pagamento del capitale e degli interessi sugli Eurobond per il 2022-2023, una moratoria che però scadrà il prossimo primo agosto mentre alcuni analisti hanno calcolato che il debito pubblico dell’Ucraina a fine 2024 potrebbe raggiungere quasi il 100% del PIL.

Una situazione complicata che però - al momento - non dovrebbe portare a un default dell’Ucraina, ma molto dipenderà dalle trattative mediate da Bruxelles per una ristrutturazione del debito per buona parte in mano a gruppi come BlackRock, Pimco, Fidelity e Amundi.

Default Ucraina: le trattative per il debito

Durante l’ultimo vertice Nato il presidente Volodymyr Zelensky ha strappato diverse importanti promesse: l’ingresso nell’Alleanza atlantica al termine di un percorso di riforme, missili, altri F-16 e la garanzia di ricevere un sostanzioso pacchetto di aiuti pari a 40 miliardi di dollari che però non potranno essere utilizzati per ripagare il debito.

Trattare con società come BlackRock o Pimco però è assai più complicato per l’Ucraina, tanto che l’Unione europea sta cercando di fungere da mediatore tra Kiev e i grandi gruppi della finanza internazionale che hanno in pancia parte del debito ucraino.

Stando a quanto riportato da Euractiv, la moratoria siglata nel 2022 e in scadenza il prossimo primo agosto varrebbe il 15% del PIL annuale di Kiev, circa 20 miliardi di dollari. L’obiettivo è quello di arrivare in tempi rapidi a un accordo per la ristrutturazione del debito, con le trattative però che finora sono state infruttuose.

Kiev, i cui livelli di deficit e debito sono aumentati vertiginosamente dall’inizio dell’offensiva militare russa nel febbraio 2022, ha chiesto un taglio del 60% - si legge -. I bondholder, che includono diversi giganti degli investimenti statunitensi ed europei come BlackRock, Pimco, Fidelity e Amundi, hanno proposto una svalutazione del 22%”.

Le parti sembrerebbero essere ancora distanti e a complicare il tutto ci sarebbero altri debiti - al momento sospesi fino al 2027 - contratti dall’Ucraina con i Paesi che gli hanno prestato soldi sui mercati: Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti.

In più ci sono i debiti con il Fondo Monetario Internazionale, ovvero 15,6 miliardi di dollari con tassi di interesse che dovrebbero aggirarsi sull’8,5% annuo. Secondo i calcoli del Wilson Center, dopo aver “ricevuto 5,4 miliardi di dollari di prestiti dal Fmi nel 2024, l’Ucraina dovrà aumentare i pagamenti del servizio del debito nel 2025 fino a 1,1-1,2 miliardi di dollari”.

Per evitare il default l’Ucraina dovrà ristrutturare di conseguenza una serie di debiti, il tutto con il 20% del Paese - in buona parte ridotto in macerie - occupato dalla Russia, una popolazione quasi dimezzata, la migliore gioventù falcidiata dalla guerra e una classe dirigente dove dilaga ancora la corruzione. A prescindere da quale sarà l’esito del conflitto in corso, il futuro di Kiev appare in ogni caso plumbeo.

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