Il più grande progetto edilizio del mondo sta per diventare realtà

Luna Luciano

26 Maggio 2024 - 15:32

The Line, città futuristica dell’Arabia Saudita sarà costruita, ma andrà incontro a un forte ridimensionamento. Nuovi investimenti , però, potrebbero salvare il sogno. Ecco cosa prevede il progetto.

Il più grande progetto edilizio del mondo sta per diventare realtà

Non ci sono dubbi: The Line sarà costruita, ma andrà incontro a una revisione del progetto.

La città futuristica nel deserto a zero emissioni e lunga 170 chilometri si farà, ma al momento, come spiega Bloomberg, il progetto dell’Arabia Saudita dovrà essere ridimensionato notevolmente a causa dei costi e dell’impossibilità di soddisfare alcune aspettative, come le tempistiche.

Il governo saudita, infatti, si attende che la città sia costruita e operativa entro il 2030, ma i tempi e i costi edilizi e ingegneristici hanno portato a importanti rallentamenti. Tempo che poteva essere sfruttato per rivedere un progetto, criticato comunque dagli ambientalisti, e che invece è stato solo ridimensionato temporaneamente.

La città più lunga al mondo nel nord ovest dell’Arabia Saudita è quindi in fase di costruzione

La penisola arabica, nota per i suoi progetti ambiziosi e opulenti, come il Burj Khalifa di Dubai, che è attualmente l’edificio più alto del mondo con un’altezza di quasi 830 metri, o le isole artificiali come The World o Palm Deira, ora vanta un nuovo piano. La città The Line non solo è un progetto avanguardistico, ma un piano per un nuovo concetto di comunità, perfettamente inserito in un sostrato urbano nel pieno rispetto dell’ambiente o quasi.

Ma quanto costerà un progetto simile e in che modo sarà ridimensionato? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

The Line, quanto costa la struttura più grande al mondo?

Il piano originario prevede che The Line si sviluppi nel deserto fino alla costa, nella provincia di Tabuk, nel nord-ovest dell’Arabia Saudita. Questa città però è una sola parte di Neom (fusione tra il prefisso neo, che in greco significa “nuovo”, con la parola araba mustaqbal, “futuro”), un piano che ha l’ambizione di costruire una serie di città e infrastrutture che migliorino la vivibilità.

The Line, quindi, non è solo una città ma un concetto: la “città del futuro”. Una città nella quale i cittadini potranno muoversi liberamente, respirando aria pulita e utilizzando unicamente energia rinnovabile.

Il progetto prevede la realizzazione di due grattacieli paralleli e intrecciati, ognuno dei quali sarà alto 500 metri e lungo 120 chilometri, la larghezza è data come 200 metri. Poiché i due grattacieli sono leggermente sfalsati l’uno dall’altro, si stima che la città dovrà estendersi in lunghezza per ben 170 chilometri. Per fornire un’idea vagamente concreta dell’imponenza della città, si può ricordare che la città nel deserto dell’Arabia Saudita coprirà la distanza tra Milano-Modena, che in auto si percorre in circa due ore.

Secondo il sito ufficiale, l’espansione finale, che dovrebbe avvenire entro il 2045, dovrebbe ospitare ben nove milioni di residenti. La costruzione sarà edificata su un’area di 34 chilometri quadrati, in modo da utilizzare meno terreno rispetto ad altre città di capacità simile, preservando il 95% del territorio.

Ma il grande punto di forza della città è che le auto saranno bandite: i cittadini potranno spostarsi unicamente a piedi oppure con il treno ultra-veloce che dovrebbe essere costruito sottoterra. Inoltre, la città dovrà essere rifornita di energia nel modo più autonomo possibile, producendo zero emissioni.

Il progetto oltre a essere utopico e ambizioso e sicuramente costoso. Infatti, stando alle fonti, il costo dell’intero progetto Neom dovrebbe costare al governo l’incredibile cifra di 1.500 miliardi di dollari

The Line, tra ridimensionamenti e nuovi investimenti: il futuro della città

Come anticipato, a dare la notizia del ridimensionamento è stata Bloomberg. Il governo saudita si aspettava, infatti, che la città fosse costruita e operativa entro il 2030, con 1,5 milioni di persone che si sarebbero dovute stabilire lì entro quella data, ma in seguito a ritardi e problemi ingegneristici, le previsioni sarebbero mutate: per quella data i funzionari hanno previsto di completare solo 2,4 chilometri su 170, riuscendo ad ospitare meno di 300mila residenti.

Un ridimensionamento drastico che potrebbe mettere in pericolo il futuro del progetto saudita. E se al momento il progetto è sostenuto dal Public Investment Fund, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita, è naturale che visti i tempi e il rischio di un aumento dei costi, l’Arabia Saudita si guardi intorno. Non a caso, di recente, lo sviluppatore ha organizzato un roadshow in Cina per illustrare le opportunità di investimento. In ogni caso al momento il progetto Neom sembra essere sicuro come in una cassaforte, dato che ha ottenuto una nuova linea di credito revolving del valore di 2,67 miliardi di dollari da un consorzio di finanziatori.

The Line, città del futuro ecosostenibile?

The Line è stata presentata più volte come la “città del futuro”. Una città nella quale non esistono strade, automobili, emissioni CO2 o rifiuti.

Infatti, come hanno spiegato i progettisti, a differenza delle altre città tradizionali, The Line adopererà unicamente energia rinnovabile, dando priorità alla salute e al benessere dei cittadini, piuttosto che privilegiare trasporti e infrastrutture.

In questo modo, stando al progetto, sarà possibile consentire a un milione di residenti di incontrarsi ogni giorno nel raggio di cinque minuti a piedi e di viaggiare da un capo all’altro in soli 20 minuti, grazie al treno ultra-veloce sotterraneo.

Eppure nonostante sia presentata come una città ecosostenibile, alcuni ambientalisti hanno mosse alcune critiche alla “città del futuro”. Gli attivisti green, ad esempio, lamentano che la costruzione di quella città nel deserto, potrebbe avere ripercussioni negative sulle rotte migratorie di uccelli e altri animali. Ma non solo.

La costruzione di questa città potrebbe ledere anche i diritti di alcune popolazioni. Infatti, come riportato dal The Guardian, per la realizzazione di The Line sono stati espulsi ben 20.000 membri della tribù Howeitat che vivevano nell’area che oggi è diventata un cantiere a cielo aperto.

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