Polizia di Stato: tempi di liquidazione della pensione più lunghi rispetto alle altre Forze dell’Ordine. I chiarimenti del Sottosegretario al Welfare, Francesca Puglisi.
Pensione: dopo quanto arriva per la Polizia di Stato? A rispondere a questa domanda, fornendo anche importanti informazioni sul futuro delle pensioni delle Forze di Polizia, è stato il Sottosegretario al Welfare, Francesca Puglisi, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.
Nel dettaglio, questa ha spiegato che i tempi per la liquidazione della prestazione pensionistica per i poliziotti collocati in quiescenza sono piuttosto lunghi; ciò dipende dalla mancanza di un protocollo INPS-PA che consenta di velocizzare il dialogo tra le amministrazioni coinvolte nella definizione delle prestazioni. Un protocollo che invece è in vigore per il personale della Guardia di Finanza e per quello impiegato presso l’Arma dei Carabinieri, per i quali quindi i tempi di liquidazione della pensione sono più brevi.
Tuttavia, presto anche per la Polizia di Stato i tempi di liquidazione della pensione dovrebbero essere ridotti in quanto è in programma l’istituzione di un Polo Unico con l’INPS. Ma andiamo con ordine e facciamo chiarezza su quali sono i tempi per l’erogazione della prima mensilità di pensione per il personale della Polizia di Stato collocato in quiescenza.
Polizia di Stato: dopo quanto viene liquidata la pensione?
Indipendentemente dal tipo della prestazione pensionistica (anticipata, di anzianità, di inabilità, indiretta o di vecchiaia), per la liquidazione dell’assegno in favore di un poliziotto ci vogliono in media circa 36 giorni. Questo il tempo che solitamente impiega l’INPS, con il pagamento della prima mensilità di pensione che avviene dopo più di un mese dalla cessazione del servizio.
Un ritardo che, come spiegato dalla Puglisi, è motivato dalla mancanza di un protocollo comune tra l’INPS e l’amministrazione interessata, con il dialogo che può richiedere più tempo rispetto a quanto previsto per altri comparti di Pubblica Sicurezza.
La criticità maggiore riguarda i trattamenti privilegiati, riconosciuti ai lavoratori dipendenti e loro superstiti che abbiano contratto un’infermità a causa di servizio.
Dal momento che per il riconoscimento di una pensione privilegiata è richiesta l’interlocuzione tra più organi, come ad esempio la commissione medico ospedaliera o anche il comitato di verifica per le cause di servizio, spesso l’iter si conclude ben oltre alla data di decorrenza della pensione. Questo significa che al pagamento della pensione privilegiata dovrà essere recuperato un importo delle trattenute pari ad un decimo della pensione per le mensilità già decorse dalla data di cessazione a quella del pagamento.
Questa situazione conferma la necessità di velocizzare i tempi per la liquidazione delle pensioni per il personale della Polizia di Stato: a tal proposito, la Puglisi ha confermato che si sta lavorando per arrivare ad una soluzione in tempi brevi.
Pensioni Polizia di Stato pagate in anticipo? Ecco la soluzione
Anche per la Polizia di Stato si sta lavorando affinché si possa sottoscrivere un protocollo d’intesa che coinvolga l’amministrazione preposta e l’INPS. In questo modo sarebbe il personale tecnico interno della Polizia di Stato a gestire le pratiche relative ai propri dipendenti, demandando poi all’INPS il compito di liquidare la pensione.
I tavoli di confronto per arrivare ad una soluzione condivisa sono già stati avviati: l’intento è di istituire un Polo previdenziale unico, tuttavia al momento non si sono ancora verificate le condizioni tecnico-amministrative per far sì che questo traguardo venga raggiunto. Questo perché risulta che la Polizia di Stato non accentra questo tipo di attività presso un solo centro di competenza: solo nel caso in cui ci sarà l’accentramento della struttura organizzativa allora si potrà fare in modo che i tempi per la liquidazione della pensione possano essere ridotti con un passaggio di competenze tra l’INPS e gli uffici della Polizia di Stato.
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