Sanzioni per chi non accetta i pagamenti elettronici dal 2023: il POS diventa obbligatorio nei fatti con la conversione in legge del decreto PNRR. Vediamo le novità anche sui controlli.
Arrivano le sanzioni per chi non accetta i pagamenti elettronici: il POS diventa obbligatorio (sul serio) dal 1° gennaio 2023.
In teoria, il POS è obbligatorio dal 2014, ma in pratica sono ancora tanti gli esercizi commerciali in cui è impossibile pagare con carta o bancomat. Questo perché, nella pratica, mancano le sanzioni per chi non si attiene alle regole.
La situazione però sta per cambiare: il Parlamento ha approvato in via definitiva il DL 152/21, con cui viene convertito in legge il decreto PNRR. Il provvedimento contiene, tra le misure, disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose.
Si inserisce in quest’ottica l’introduzione di una doppia sanzione per chi non accetta i pagamenti elettronici.
POS obbligatorio, dal 2023 le sanzioni per chi non accetta pagamenti elettronici
Il quadro delle sanzioni per chi non accetta pagamenti elettronici (e praticamente boicotta le transazioni con carta e bancomat) è finalmente stato stabilito e confermato.
Doppia sanzione, quindi, a partire dal 2023, per chi non accetta i pagamenti elettronici:
- la prima ha un importo fisso di 30 euro;
- la seconda prevede l’applicazione di un aumento del 4% del valore dell’operazione rifiutata.
Inoltre, è stato stabilito che per tali violazioni, relativamente alle procedure e ai termini, si seguono le norme generali sulle sanzioni amministrative dettate dalla legge 689/1981, a eccezione per l’articolo 16, che disciplina il pagamento in misura ridotta (“oblazione amministrativa”).
Che significa? In termini pratici, al contravventore non è consentito pagare 1/3 della sanzione o se più favorevole e qualora sia stabilito il minimo della sanzione edittale, pari al doppio del relativo importo, oltre alle spese del procedimento, entro 60 giorni dalla contestazioni immediata.
POS obbligatorio (davvero) dal 2023: come avvengono i controlli
Il decreto si occupa anche di definire le modalità di controllo delle violazioni. Gli addetti (anche ufficiali e agenti di polizia giudiziaria), possono assumere informazioni e procedere a ispezioni di cose e luoghi diversi dall’abitazione privata, con rilievi segnaletici, descrittivi e fotografici.
L’autorità deputata a ricevere il rapporto redatto dall’accertatore è il prefetto del territorio in cui è stata commessa l’irregolarità.
Sanzioni POS: il Codacons esulta
Non si è fatta aspettare la reazione del Codacons, che esulta col comunicato stampa del 14 dicembre. Le parole del Presidente Carlo Rienzi:
“Si tratta di una battaglia storica del Codacons che da ben 7 anni chiedeva a Governo e Parlamento di prevedere sanzioni per quei negozianti che impediscono ai propri clienti di pagare con carte e bancomat. Già a partire dal 2014, grazie al decreto legge numero 179/2012 del Governo Monti, era stato introdotto in Italia l’obbligo per negozianti e professionisti di accettare i pagamenti con Pos, misura poi confermata ed estesa a partire dall’1 luglio 2020 dal decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio (n. 124/2019). Nessuna delle due norme, tuttavia, aveva introdotto sanzioni per gli esercenti che rifiutavano pagamenti con carte e bancomat. Questo ha portato ad una situazione paradossale in cui ancora oggi numerosi negozianti in tutta Italia, pur possedendo il Pos, impediscono ai clienti di pagare con moneta elettronica, consapevoli che non andranno incontro ad alcuna multa.”
È senza dubbio un passo in avanti nella lotta all’evasione fiscale, che si inserisce nel piano che l’anno scorso si chiamava Italia Cashless: i tre pilastri erano il cashback (che però, nonostante il successo, è stato cancellato), la lotteria degli scontrini e il limite all’uso dei contanti.
Tuttavia, bisognerà comunque aspettare un altro anno per vedere applicate le sanzioni.
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