Pos, stop alle commissioni? Cosa può cambiare per i pagamenti con carte e bancomat

Stefano Rizzuti

30 Gennaio 2023 - 12:19

Novità in arrivo per l’obbligo di Pos: il governo Meloni punta ad azzerare le commissioni sui pagamenti con carte e bancomat al di sotto dei 10 euro. Cosa cambierà?

Pos, stop alle commissioni? Cosa può cambiare per i pagamenti con carte e bancomat

Il Pos è rimasto obbligatorio per tutti i pagamenti, indipendentemente dalla cifra. Il tentativo del governo Meloni di eliminare le multe per gli esercenti e i professionisti che non rispettano quest’obbligo è fallito, dopo l’intervento della Commissione europea.

Con la legge di Bilancio l’esecutivo ha provato prima a far sparire l’obbligo per i pagamenti sotto i 30 euro, poi ha deciso di far salire ulteriormente questa soglia a 60 euro. Alla fine il governo è tornato indietro e restano le multe - da 30 euro più il 4% della transazione negata - per chi rifiuta i pagamenti con carte e bancomat, qualsiasi sia il loro importo.

Nella legge di Bilancio, comunque, è stato inserito un impegno per arrivare ad alleggerire le commissioni sui pagamenti elettronici. L’obiettivo è che a rimetterci non siano esercenti e professionisti e per questo nei prossimi giorni verrà convocato un tavolo per tentare di eliminare le commissioni sui micro-pagamenti: cosa cambierà per il Pos obbligatorio?

Pos obbligatorio, cosa succederà nel 2023

La legge di Bilancio 2023 ha fissato una scadenza: entro 60 giorni dalla sua entrata in vigore, quindi entro l’1 marzo, è atteso un decreto del ministero dell’Economia per aprire un tavolo di confronto tra le categorie interessate, ovvero l’Abi e le aziende che offrono servizi per il pagamento elettronico.

L’obiettivo del governo è quello di mitigare l’incidenza dei costi delle transazioni sotto i 30 euro, limitando l’impatto per esercenti e professionisti. Secondo quanto riportato in manovra, i costi dovranno essere ridotti o azzerati per chi, nell’anno precedente, ha avuto compensi inferiori alla soglia di 400mila euro.

Pos, contributo straordinario per i gestori?

Se il tavolo non dovesse raggiungere l’obiettivo prefissato dal governo, allora scatterebbe - entro il mese successivo - una misura alternativa. Arriverebbe un contributo straordinario che i gestori e i prestatori dei servizi di pagamento dovrebbero versare: si tratterebbe del 50% degli utili conseguiti da commissioni e proventi per le transazioni inferiori a 30 euro. Questo contributo finirebbe in un fondo taglia-costi da destinare poi proprio a commercianti e professionisti.

Come il governo vuole azzerare le commissioni sui pagamenti elettronici

Il ministero dell’Economia ha già avvito un primo confronto con gli operatori in vista dei tavoli attesi per le prossime settimane. L’ipotesi da cui si parte è quella di un azzeramento delle commissioni per i pagamenti sotto i 10 euro, come spiega Il Sole 24 Ore. A questo si affiancherebbe una riduzione flessibile sotto i 30 anni. In entrambi i casi si tratterebbe di misure da inserire in via sperimentale per un anno.

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