Powell ammette: la recessione è possibile. Sentiment incerto nei mercati

Violetta Silvestri

23 Giugno 2022 - 08:34

L’incubo recessione tormenta i mercati e dopo le parole di Powell in audizione al Senato Usa, il sentiment rimane cautamente pessimista. Cadono ancora petrolio e materie prime; le azioni oscillano.

Powell ammette: la recessione è possibile. Sentiment incerto nei mercati

Le azioni asiatiche oscillano mentre i prezzi delle materie prime scendono ancora, poiché le crescenti preoccupazioni sui rischi di una recessione globale a causa degli aggressivi rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve hanno mantenuto fragile il sentiment generale degli investitori.

La volatilità è destinata a continuare quando i mercati europei si apriranno. In audizione alla Commissione Bilancio del Senato, Powell ha parlato chiaramente dell’impegno della banca centrale per abbassare l’inflazione e riportare la stabilità. Un impegno, ha ammesso, assai arduo e che potrebbe lasciare segni sgraditi.

Cosa ha detto Powell sulla possibile recessione

Un’altra giornata complessa e non proprio ottimista si affaccia sui mercati. La riflessione è soprattutto sulla testimonianza di Powell al Senato Usa. Il governatore ha affermato che gli Stati Uniti devono riportare l’inflazione elevata all’obiettivo del 2%. Ha anche ammesso che forti aumenti dei tassi potrebbero causare una contrazione economica e ha definito un atterraggio morbido di questa politica monetaria aggressiva “molto impegnativo”.

“Non stiamo cercando di provocare, e non credo che dovremo provocare, una recessione”, ha detto Powell, anche se ha riconosciuto che una recessione era “certamente una possibilità” e, visti gli eventi negli ultimi mesi in tutto il mondo, sarebbe stato più difficile ridurre l’inflazione senza provocarne una.

Un sondaggio Reuters ha mostrato che la Fed effettuerà un altro aumento dei tassi di interesse di 75 punti base a luglio, seguito da un aumento di mezzo punto percentuale a settembre, e non tornerà a movimenti di un quarto di punto percentuale almeno fino a novembre.

Le preoccupazioni per le prospettive della domanda hanno indebolito i prezzi delle materie prime, con il petrolio che è crollato al minimo in più di un mese. Il greggio Brent è sceso del 2% a $109,60 al barile e il WTI statunitense è diminuito del 2,2% a $103,89 al barile.

Il minerale di ferro era già ai minimi di sei mesi dopo aver perso oltre il 20% nelle ultime settimane, mentre il rame ha toccato un minimo di 15 mesi durante la notte.

I movimenti nel mercato dei Treasury sono stati piuttosto attenuati, dopo un forte rally del giorno precedente quando gli investitori hanno cercato la sicurezza del debito sovrano tra i crescenti timori di una recessione.

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