Sgarbi candidato al Quirinale nel 2029 e show di De Luca: cronaca di una (folle) giornata alla Camera

Stefano Rizzuti

27/01/2022

La quarta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica finisce in un nulla di fatto. Ma in Parlamento regna sovrana la confusione. E qualcuno si prende la scena tra show e siparietti.

Sgarbi candidato al Quirinale nel 2029 e show di De Luca: cronaca di una (folle) giornata alla Camera

Dalla confusione non può che venir fuori il caos. E la giornata della quarta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica non ne è che la conferma. I corridoi della Camera dei deputati sono affollati: da una parte tanti parlamentari in evidente stato confusionale, che poco sembrano capire di quello che sta accadendo; dall’altra chi è meno legato a ottiche di partito e vanta un’esperienza di lungo corso e capisce che l’unica soluzione è riderci su. La situazione è seria ma non è grave, per dirla con Flaiano.

Quirinale, alla Camera tra capannelli e foto

La mattinata inizia con qualche capannello qua e là in Transatlantico. Arriva Giuseppe Conte e viene subito accerchiato dai grandi elettori pentastellati che vogliono una foto con lui. “Ma siamo sicuri che si possono scattare qui?”, si chiede qualcuno. In effetti no, non si potrebbe, ma la regola viene infranta spesso e i selfie anche stavolta si sprecano. Lui non si scompone, scatta foto con tutti, scherza ma non si sbilancia: nulla da dire sull’elezione.

Da Mastella a Tabacci, il parere di chi la sa lunga

C’è chi, però, qualcosa in più la dice. È il caso di un politico di lungo corso come Clemente Mastella che parla di due partiti: quello dei ministeriali e quello dei parlamentaristi. E qui sta la soluzione: se i parlamentari prendessero l’iniziativa senza ascoltare i partiti allora Pier Ferdinando Casini potrebbe essere eletto subito, già domani. “Si deve convincere e venire qui a dire votatemi”, secondo Mastella.

Chiudere domani è possibile, secondo i più esperti. Come Gaetano Quagliariello che ironizza: “Il problema non è chiudere, ma non riaprire”. Intanto c’è chi si sbilancia in qualche previsione: “Oggi Mattarella arriva a 200 voti”, prevede un parlamentare. E non ci va poi così lontano. Chissà se anche la sua altra previsione si realizzerà: “E domani? Lo eleggiamo”. Meno ottimista il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: “Non prendetevi il weekend libero”, risponde scherzando a chi gli chiede quando verrà eletto il presidente.

Mattarella intanto i voti li prende, eccome. “Io lo voto”, dice con orgoglio Bruno Tabacci. Che si scaglia contro i suoi colleghi parlamentari: “Non hanno capito la posta in palio”. Per nulla celate le critiche a deputati e senatori, frutto delle elezioni del 2018 e di una selezione della classe dirigente che non sembra affatto convincerlo.

La posta in palio per Tabacci è la “variante Draghi”, “l’erede della Merkel”, come gli hanno detto in Germania. E poi giù di nuovo di sferzate contro i colleghi parlamentari: “Ma sentite di che parlano? Secondo voi parlano di crisi ucraino-russa? Non solo non parlano di geopolitica, ma non riescono neanche a guardare” dentro casa.

Sgarbi si candida al Colle per il 2029

Ma l’atmosfera oggi in Transatlantico è anche molto rilassata. Almeno per alcuni. Immancabile lo show di Vittorio Sgarbi: parte sul soft, da un Casini “improbabile” come prossimo presidente. Poi scherza, parlando di un’altra (ormai ex?) candidata: “È più facile trovare voti per Berlusconi che per Casellati”. Poi, sempre ironizzando, alza la posta in gioco e lancia la sua candidatura per il 2029: “Saranno morti Amato, Berlusconi, Cassese e resterò solo io come profilo all’altezza”. Sarà “un derby Sgarbi-Renzi - prosegue - ma Renzi farà qualche errore mentre io sono infallibile”.

Lo show di De Luca

Arriva in Transatlantico il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Prima si presta a un siparietto con Zaia raccontando di quando a Venezia cercava invano il fegato alla veneziana: “Mi diceva che non era stagione”, racconta ridendo. Si avvicina Sgarbi. I due si salutano con entusiasmo e tra le risate. Ma mantenendo la distanza: “Non ti avvicinare, t pozz’n accir’r”, è l’eloquente accoglienza di De Luca. E giù di racconti assurdi e fragorose risate. Per concludere una giornata di ordinaria follia in cui l’elezione al Colle sembra poco più che un elemento di contorno.

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