La guerra sul prezzo del petrolio è iniziata: il botta e risposta fra Russia e Arabia Saudita fa tremare
Petrolio: la guerra dei prezzi è iniziata.
Nella giornata odierna, mentre il greggio ha tentato di recuperare parte delle perdite registrate ieri, è iniziato un allarmante botta e risposta fra due dei maggiori produttori mondiali di oro nero: la Russia e l’Arabia Saudita.
La tensione tra i due Paesi è esplosa nel weekend quando Mosca si è rifiutata di aderire ai tagli proposti dall’OPEC. Poi le cose sono peggiorate quando Riyad ha comunicato la sua intenzione di tagliare i prezzi del petrolio e di tornare a produrre più del previsto. La guerra ha gettato nel panico i mercati finanziari globali, già messi al tappeto dal coronavirus. Oggi, il mondo ha assistito a una nuova escalation della tensione tra i due Paesi.
Petrolio, guerra dei prezzi al via: che succede?
Nel primo pomeriggio di oggi sono iniziate a circolare le prime notizie sulla crescente tensione tra le due potenze. L’Arabia Saudita, tramite la compagnia petrolifera statale, si è impegnata a produrre 12,3 milioni di barili al giorno (livello record) nel mese di aprile e la risposta di Mosca non è tardata ad arrivare.
Il ministro dell’Energia Alexander Novak ha confermato che la Russia potrebbe scegliere in qualsiasi momento di aumentare la produzione di 500.000 barili al giorno - una mossa, questa, che porterebbe l’output complessivo a 11,8 milioni bpd, altro livello record.
Vale la pena di ricordare che, per la legge della domanda e dell’offerta più un bene è scarso più il suo valore tende a salire. Viceversa, più un bene è disponibile ed eccessivo più il suo valore tende a scendere.
L’aumento della produzione di greggio, dunque, potrebbe avere conseguenze imponenti sui prezzi del petrolio, già abbattuti dall’emergenza coronavirus.
“Si stanno entrambi preparando a combattere una guerra dei prezzi piuttosto aggressiva”,
ha dichiarato Jaafar Altaie, managing director di Manaar Group con riferimento all’Arabia Saudita e alla Russia.
A vincere la citata guerra dei prezzi del petrolio sarà il Paese più in grado di infliggere danni all’altro e, sicuramente, più in grado di assorbire i danni dall’altro provocati. Il mercato comunque continuerà a sperare in una pacifica risoluzione della questione.
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