Il prezzo del petrolio ha tentato di recuperare dopo il crollo di ieri. La quotazione del WTI e quella del Brent però, non riusciranno a sostenere a lungo l’avanzata
Il prezzo del petrolio ha tentato di recuperare, per quanto possibile, le ingenti perdite registrate nella giornata di ieri, lunedì 9 marzo.
La quotazione del WTI e quella del Brent sono arrivate a lasciare sul campo circa 30 punti percentuali ciascuna dopo il fallimento del vertice OPEC e dopo le decisioni dell’Arabia Sadita.
Il tracollo del prezzo del petrolio ha tra l’altro trascinato nel baratro anche i mercati azionari globali che sono arrivati a perdere più del 7% in un altro lunedì nero. Oggi però le cose sono migliorate e mentre le Borse hanno ingranato la marcia, la quotazione del WTI e quella del Brent hanno guadagnato ampio terreno.
Prezzo del petrolio: perché rimbalzano le quotazioni
Quella di ieri è stata una giornata drammatica per l’oro nero che ha messo a segno la sua peggior performance degli ultimi 30 anni. La decisione dell’Arabia Saudita ha lasciato presagire lo scoppio di una guerra dei prezzi e ha scatenato un’ondata di panico sui mercati.
Nella seconda giornata della settimana, invece, le cose sono cambiate, e il barile è rimbalzato del 7% nel momento in cui gli investitori hanno iniziato a sperare in nuove misure di stimolo economico.
Il prezzo del petrolio Brent si è allontanato dai $31, mentre la quotazione del WTI ha tentato di distanziarsi dai minimi di $26 circa.
Proprio ieri, il presidente Donald Trump si è detto intenzionato ad adottare nuove e importanti misure volte a proteggere l’economia a stelle e strisce dall’impatto del coronavirus. Per dare un seguito a tali promesse nella giornata odierna l’inquilino della Casa Bianca discuterà con il Congresso una riduzione delle tasse sui salari.
“In tempi di turbolenza, per ripristinare la fiducia nulla è più importante di un governo che appare calmo e nel pieno controllo della situazione, per quanto tenue possa essere quello stesso controllo”,
ha dichiarato Jeffrey Halley, analista di mercato senior presso OANDA in una nota.
La quotazione del WTI e quella del Brent comunque sono state altresì supportate dall’ipotesi di nuovi tagli alla produzione USA, stando a quanto riportato da Reuters.
Quanto durerà il rimbalzo
Visto che il coronavirus non è stato ancora debellato e visto che, mentre la Cina sta riuscendo a contenere l’epidemia, l’Europa si sta trovando in enorme difficoltà, in molti si sono chiesti quanto durerà l’odierno rimbalzo del prezzo del petrolio.
“Il rally avrà vita breve visto che i driver della domanda e dell’offerta rimangono ribassisti per il momento,”
ha tuonato Edward Moya, senior market analyst di OANDA.
Sia il coronavirus che i rapporti tra Paesi produttori continueranno ad essere monitorati con attenzione dal greggio. Al momento, intanto, il prezzo del petrolio Brent sta salendo del 5% su quota $35,9, mentre la quotazione del WTI sta avanzando del 4,5% intorno a $32,5.
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