Il prezzo del petrolio sta tornando sui livelli di inizio emergenza. I motivi del balzo
Il prezzo del petrolio ha messo a segno nuove, positive performance che hanno riportato la quotazione del WTI persino sopra i 34 dollari al barile e quella del Brent oltre i $36.
Entrambe, dunque, si sono riavvicinate ai livelli toccati all’inizio dell’emergenza, ben prima del drammatico tracollo di aprile, quando il greggio è finito sotto la parità per la prima volta nella storia.
Il balzo messo a segno dal prezzo del petrolio nelle ultime ore, comunque, ha trovato ragion d’essere anche in alcune ottimistiche dichiarazioni giunte dalla Russia, tra le principali produttrici di oro nero al mondo che ieri tra le altre cose ha confermato il ban temporaneo su tutte le importazioni di prodotti petroliferi.
Prezzo del petrolio: che succede adesso?
Secondo le ultime previsioni della Russia, il mercato tornerà in una condizione di equilibrio già il prossimo mese, quando i maxi-tagli alla produzione decisi dall’OPEC+ inizieranno a dare i primi, veri frutti. Al massimo, bisognerà aspettare soltanto fino a luglio.
Le stime di Mosca hanno entusiasmato gli investitori e il prezzo del petrolio ha imboccato così la via del rialzo.
Come fatto notare dal ministro dell’energia russo Alexander Novak, le riduzioni globali dell’output sono già andate oltre rispetto a quelle definite dal Cartello e dai suoi alleati cosa che sta rendendo il gap tra domanda e offerta un po’ meno evidente.
In linea di massima, l’allentamento dei lockdown deciso da diverse economie del globo ha portato gli investitori a pronosticare un futuro più roseo per il mercato. Fino ad oggi le restrizioni imposte a causa del coronavirus hanno fatto drammaticamente crollare la domanda e l’idea di un mercato eccessivamente fornito ha imposto al prezzo del petrolio di crollare in maniera decisa.
Per numerosi osservatori però il peggio, toccato nel mese di aprile, potrebbe essere ormai alle spalle.
“Il mercato sta iniziando ad osservare gli effetti dei tagli alla produzione e della riduzione delle scorte, insieme a un recupero dell’economia globale,”
ha fatto notare Will Sungchil Yun, commodities analyst della VI Investment Corp, secondo cui però al momento c’è ancora cautela vista l’assenza di un vaccino e mai sopiti timori su una possibile seconda ondata di contagi.
Oggi intanto il prezzo del petrolio si sta godendo questa nuova ondata di positività: la quotazione del WTI e quella del Brent stanno salendo di oltre il 2-3% rispettivamente oltre i $34 e i $36.
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