Perché il prezzo del petrolio sta scendendo di nuovo? Occhio alle dichiarazioni di Donald Trump
Il prezzo del petrolio ha intrapreso la via del ribasso per il terzo giorno consecutivo.
Sia la quotazione del WTI che quella del Brent hanno registrato perdite superiori al singolo punto percentuale che hanno riportato i prezzi rispettivamente sotto $57 e $62.
Anche nelle ultime ore i rossi del prezzo del petrolio hanno continuato a manifestarsi con prepotenza. Al centro del dibattito sono finite stavolta le dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Perché cade il prezzo del petrolio
Nello specifico le quotazioni di Brent e WTI hanno risentito negativamente del discorso pronunciato qualche ora fa dall’inquilino della Casa Bianca, il quale ha fallito nel tentativo di fornire nuovi e rassicuranti dettagli sullo stato dei negoziati tra gli USA e la Cina.
Deludendo quanti avevano previsto informazioni e novità di rilievo, Trump ha confermato che se l’avvicinamento delle parti non andrà come previsto (cioè se un documento commerciale non verrà messo nero su bianco) Washington farà salire i dazi esistenti.
“Se non faremo un accordo, andremo sostanzialmente ad alzare le tariffe”,
ha dichiarato il tycoon all’Economic Club of New York.
Parole non particolarmente cariche di ottimismo che hanno affossato nuovamente il prezzo del petrolio. A nulla sono servite le rassicurazioni dello stesso Presidente, che ha comunque parlato dell’imminente firma della Fase 1 dei negoziati.
Non è stato soltanto l’oro nero a risentire delle ultime dichiarazioni di Trump. I mercati azionari sono tornati a scambiare in deciso ribasso, con rossi scatenatisi prevalentemente da Hong Kong.
Al momento della scrittura comunque, il prezzo del petrolio Brent sta perdendo l’1,24% e sta scambiando su quota $61,3, mentre la quotazione del WTI sta scivolando intorno ai $56,3 in rosso dello 0,9%.
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