Prezzo del gas: prosegue il calo, ma si osservano da vicino scioperi in Francia e una nuova ondata di gelo in arrivo in Europa. La quotazione può risalire?
I prezzi del gas in Europa sono in calo e si mantengono su livelli minimi di un anno, oscillando sui 40 euro per megawattora nel benchmark di riferimento olandese.
Tuttavia, a inizio settimana, c’è stato un movimento al rialzo della quotazione, causato principalmente dagli scioperi francesi che hanno interrotto l’infrastruttura energetica della nazione.
Piccoli segnali di vulnerabilità per il settore europeo, che sommato all’improvviso arrivo di temperature basse in questo inizio di primavera, può scuotere di nuovo l’equilibrio domanda-offerta.
Il prezzo del gas è in diminuzione: quanto può durare il calo e quali fattori restano in osservazione.
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Prezzo del gas in Europa sta calando, ma occhio dei segnali
Nella mattinata di martedì 28 marzo il prezzo del gas nel benchmark olandese viaggia sui 41/42 euro per megawattora, confermando livelli bassi rispetto a mesi e a un anno fa e scendendo dal rialzo della giornata di ieri, 27 marzo.
Ciò che ha fatto balzare la quotazione sono stati gli scioperi in Francia, che hanno provocato interruzioni dell’infrastruttura energetica della nazione, aumentando le preoccupazioni per l’approvvigionamento. La disponibilità di reattori nucleari nel paese è scesa al 57%, facendo salire i prezzi dell’energia locale.
Gli scioperi hanno colpito anche raffinerie di petrolio e terminali di importazione di gas naturale liquefatto.
In più, una breve ondata di freddo sta attraversando l’Europa negli ultimi giorni di marzo e questo potrebbe spingere la domanda. I futures di riferimento sono quindi aumentati fino al 5,5% lunedì. Da sottolineare che i timori per le forniture sono comunque diminuiti poiché i livelli di stoccaggio rimangono ben al di sopra delle medie storiche.
L’Europa, infatti, è riuscita a superare con successo la crisi energetica che un tempo aveva minacciato di portare gravi carenze. Mancano pochi giorni alla fine ufficiale della stagione di riscaldamento e i siti di stoccaggio del gas hanno già iniziato a rifornirsi, con Italia e Germania in testa. Anche le importazioni di Gnl rimangono forti.
“Con le interruzioni del gas in Francia che si spera finiscano questa settimana, è improbabile che vedremo movimenti significativi in entrambe le direzioni”, ha dichiarato la società di consulenza Alfa Energy in un rapporto, osservando che i prezzi del gas sono scambiati intorno ai 40 euro e dovrebbero restare su questa soglia.
I compratori in Europa, comunque, stanno monitorando da vicino la manutenzione di alcuni siti Gnl in Norvegia. Esamineranno anche i progressi dell’impianto di esportazione di Gnl di Freeport in Texas, uno dei principali fornitori del continente prima che fosse fermato lo scorso anno dopo un incendio. Il progetto ha recentemente ripreso le operazioni, ma questo mese ha annullato almeno un carico a seguito di un altro problema tecnico.
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