Prezzo oro: ecco i due fattori che potrebbero scrivere la parola fine sui guadagni della quotazione
Il prezzo dell’oro ha macinato guadagni senza sosta nelle ultime settimane e lo ha fatto sfondando anche nuovi ed entusiasmanti record storici.
La salita sopra i $2.000 ha lasciato di stucco, anche se gran parte del mercato l’aveva già prevista.
Poi, con l’arrivo della settimana corrente il metallo ha premuto sul pedale del freno. Secondo alcuni osservatori, due fattori potrebbero invertire definitivamente la rotta del prezzo dell’oro.
Prezzo oro: i due fattori da monitorare con attenzione
La pandemia globale esplosa nel 2020 ha contribuito alla salita del metallo prezioso e al raggiungimento di nuovi record: gli investitori sono corsi a rifugiarsi sugli asset considerati tradizionalmente più sicuri.
Secondo quanto dichiarato da Frank Holmes, CEO della società di investimenti U.S. Global Investors, alla CNBC, non sarà difficile osservare un prezzo dell’oro a $4.000 visti i recenti sviluppi.
I triliardi di dollari necessari al recupero dell’economia USA e gli sforzi delle banche centrali continueranno a sostenere la quotazione. Agli attuali tassi di interesse e visto il crollo dei rendimenti reali il metallo giallo è più attraente che mai.
Più o meno dello stesso avviso Yung-yu Ma, chief investment strategist della BMO Wealth Management USA, per il quale però due elementi potrebbero frenare i guadagni del bene rifugio:
- il vaccino contro il coronavirus;
- le elezioni USA 2020.
Soltanto ieri, martedì 11 agosto, Putin ha comunicato di aver registrato la prima terapia immunizzante al mondo e i rossi del metallo sono aumentati. Certo è che anche l’esito della consultazione elettorale potrebbe influenzare in maniera decisa il prezzo dell’oro anche se al momento ogni previsione in merito appare forse troppo azzardata.
Quel che è chiaro, comunque, è che i prossimi mesi si riveleranno decisamente sfidanti per il metallo giallo. Le presidenziali USA e gli sviluppi sul vaccino saranno attentamente monitorati dal mondo intero.
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