Prezzo petrolio vola con il taglio produzione Opec+: verso i 100 dollari al barile?

Flavia Provenzani

03/04/2023

Nuove previsioni sul prezzo del petrolio, in rialzo dopo il taglio a sorpresa della produzione da parte dell’OPEC+. L’obiettivo a 100 dollari al barile si fa sempre più vicino.

Prezzo petrolio vola con il taglio produzione Opec+: verso i 100 dollari al barile?

Il prezzo del petrolio è protagonista di un importante rialzo nella sessione di lunedì. Il rally arriva in risposta all’annuncio a sorpresa dell’OPEC+ circa un taglio alla produzione. Una minore disponibilità di barili di petrolio sul mercato, tuttavia, potrebbe ulteriormente agire al rialzo sull’inflazione a livello mondiale, smorzando l’ottimismo del mercato della scorsa settimana sulla scia dei dati sui prezzi al consumo statunitensi migliori delle attese.

Sul mercato dei futures, il prezzo del petrolio Brent è salito di 3,94 dollari a quota 83,83 3,94 al barile sulla notizia che la produzione del cartello petrolifero sarebbe stata tagliata di circa 1,16 milioni di barili al giorno. Al momento viaggia sugli 84,02 dollari, in rialzo del 5,16%. Il prezzo del petrolio WTI statunitense è salito di quota a 79,51 3,94 3,94, in ribasso dal massimo di sessione toccato a quota 81,69 3,94. Al momento si muove sui 79,57 dollari, in rialzo del 5,15%.

OPEC+ taglia la produzione, vola il prezzo del petrolio

L’annuncio sul taglio di produzione che ha fatto volare il prezzo del petrolio nella sessione odierna, come anticipato, arriva in risposta alla decisione presa dai Paesi membri dell’OPEC+, Russia e Arabia Saudita in occasione di una riunione virtuale.

L’intesa, soprattutto tra i componenti produttori più grandi del cartello, appare forte e solida sul fronte del taglio produttivo. Ciò fa pensare che sia sempre più probabile un’ulteriore riduzione dell’offerta mondiale di petrolio nel corso dell’anno.

La riduzione della produzione avrà inizio a maggio e terminerà alla fine del 2023, ha spiegato l’Arabia Saudita, affermando che si tratta di una «misura precauzionale» mirata alla stabilizzazione del mercato petrolifero.

La Russia ridurrà la sua produzione di petrolio di 500.000 barili al giorno fino alla fine del 2023, come comunicato dal vice primo ministro Alexander Novak. Anche altri Stati membri hanno già annunciato i rispettivi tagli: l’Arabia Saudita taglierà di 500.000 barili al giorno, gli Emirati Arabi Uniti di144.000 barili al giorno, e altri tagli arrivano da Kazakistan, Kuwait, Oman, Algeria e Iraq.

Prezzo del petrolio: cosa aspettarsi ora?

Il recente taglio di produzione potrebbe portare il prezzo del petrolio a salire velocemente di almeno 10 dollari secondo quanto riferito nella nota degli analisti di Pickering Energy Partners.

Goldman Sachs ha solertemente aumentato le previsioni per il prezzo del petrolio Brent a 95 dollari al barile entro la fine dell’anno e a 100 dollari per il 2024. «Il taglio a sorpresa di oggi (domenica, ndr) è coerente con la nuova linea dell’OPEC+ di agire preventivamente finché possono farlo senza perdite significative di quote di mercato», ha spiegato Goldman, che ha aggiunto:

«Nonostante sia stata una sorpresa, questo taglio riflette importanti considerazioni economiche e probabilmente politiche».

Oggi sul mercato l’aumento del prezzo del petrolio sta oscurando il dato sull’inflazione core statunitense pubblicato venerdì, che aveva visto un rialzo inferiore alle aspettative impattare positivamente sulla chiusura di Wall Street.

Petrolio a 100 dollari al barile?

«La decisione dell’OPEC + di effettuare un ulteriore taglio della produzione potrebbe spingere nuovamente i prezzi del petrolio verso la soglia dei 100 dollari, considerando la riapertura (produttiva, ndr) della Cina e i tagli alla produzione della Russia come una mossa di ritorsione contro le sanzioni occidentali», ha commentato l’analista di CMC Markets Tina Teng a CNBC.

Il taglio potrebbe anche fermare la discesa dell’inflazione, il che «complicherebbe le decisioni sui tassi delle banche centrali».

A marzo, i prezzi del petrolio erano scesi ai minimi dal dicembre 2021, con i trader che temevano che la crisi bancaria potesse intaccare la crescita economica globale.

Si fa sempre più evidente come l’OPEC+ stia cercando di evitare il ripetersi della crisi finanziaria del 2008, anno in cui il prezzo del petrolio crollò da 140 dollari a 35 dollari al barile in soli sei mesi.

Il ritorno a quota 100 dollari al barile per il prezzo del petrolio, sebbene non sia il caso più condiviso tra gli analisti, si fa pian piano più concreto, soprattutto qualora la domanda da parte della Cina dovesse tornare sui 16 milioni di barili al giorno nella seconda metà del 2023 e qualora la Russia dovesse diminuire ulteriormente la produzione in risposta alle sanzioni.

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