Le primarie democratiche USA 2020 si scaldano dopo i primi risultati in Iowa. Pete Buttigieg è emerso a sorpresa e adesso pare spaventare i più blasonati Joe Biden e Bernie Sanders. La sfida è aperta.
Le primarie democratiche USA sono in scena e dopo gli esiti, le sorprese e le polemiche del debutto in Iowa, la sfida tra i dem diventa infuocata. Pete Buttigieg avanza spinto dall’entusiasmo della vittoria nella prima consultazione.
Anche se il piccolo stato che ha visto il debutto delle primarie conta poco a livello numerico per i delegati,ì in palio è stato importante per capire chi sono davvero i diversi candidati in corsa.
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L’ex sindaco della cittadina South Bend appare ora come l’uomo da battere nel Partito Democratico. E, soprattutto, pare insidiare l’avanzata dei più blasonati Joe Biden e Bernie Sanders, anche lui ben piazzato in Iowa in un avvincente testa a testa.
Per le primarie democratiche USA, quindi, lo scenario resta incerto e la lotta tra i candidati agguerrita. Prossima tappa martedì 11 febbraio nello Stato New Hampshire.
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Primarie democratiche USA: Biden contro Buttigieg
Il risultato del primo voto alle primarie non è stato esaltante per il favorito Biden. Sebbene l’ex vicepresidente USA fosse consapevole della suo piazzamento (è arrivato quarto), la presa di scena di Buttigieg sta animando la sua campagna elettorale.
Stando ai sondaggi nel New Hampshire lo scenario dovrebbe ripetersi, con un equilibrio fino all’ultimo tra Buttigieg e Sanders. Il timore di Biden, adesso, è che l’elettorato moderato dei dem, quello davvero cruciale per vincere e correre conto Trump, guardi con crescente interesse al giovane sindaco.
Per questo, nelle ultime ore la pubblicità di Biden si è scagliata proprio contro Buttigieg. Per tutto il giorno il candidato 77enne dem ha cercato di confrontare la sua carriera di 45 anni in carica quella del giovane 38enne, la cui unica carica politica è stata di sindaco di South Bend, una città di 100.000 abitanti.
Sta puntando sull’inesperienza Biden, cercando di convincere gli elettori dem che per agire da Presidente negli Stati Uniti occorrono capacità e competenza acquisite e ben radicate. Buttigieg, quindi, è stato bollato come “un bravo ragazzo”, ma pur sempre un semplice primo cittadino.
In un video spot, l’ex vicepresidente di Obama mette a confronto la sua carriera politica con quella del giovane dem. Si vede, quindi, Biden che tratta sul nucleare con l’Iran o che gestisce la crisi dell’industria automobilistica statunitense o che si applica per far passare Affordable Care Act. Di contro, Buttigieg è messo in rilievo mentre installa luci decorative nella città; interviene sui marciapiedi nelle vie cittadine e favorisce la legge sugli scanner dei chip degli animali.
Un confronto che, agli occhi di Biden, non regge sulla capacità politica dei due. E che esprime, però, una certa preoccupazione nell’entourage del favorito.
Nelle primarie dei democratici, Sanders sfida il giovane sindaco
Botta e risposta anche tra Bernie Sanders e Pete Buttigieg. I due candidati democratici appaiono al momento come i veri avversari nella corsa per contendersi la Casa Bianca contro Trump.
Se è vero, quindi, che nel New Hampshire martedì prossimo ci sarà di nuovo un testa a testa, le due visioni democratiche sono destinate a scontrarsi. Da una parte c’è ala di sinistra e socialista di Sanders, portatore di una sorta di rivoluzione più estremista nel Partito democratico.
Dall’altra c’è il moderato pur sempre progresista Buttigieg, che incarna i valori di una nuova generazione, puntando su diritti civili, lotta per l’ambiente e Medicare ma con toni meno radicali del suo rivale.
Sanders non ha avuto peli sulla lingua nel chiamare il sindaco il candidato di Wall Street, alludendo ai fondi a disposizione per la campagna elettorale, legata, quindi, ai poteri forti.
Di risposta, Buttigieg ha attaccato Sanders per la sua posizione troppo a sinistra, non adatta a governare gli Stati Uniti.
Le primarie democratiche USA, quindi, sono entrate nel vivo. Buttigieg è davvero in ascesa, o presto sarà soppiantato?
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