Nel caos scoppiato negli Stati Uniti a causa delle proteste contro il razzismo, la violenza è stata protagonista. Donald Trump ha incitato l’impiego dell’esercito per riportare l’ordine. Ma è arrivato il no del Segretario alla Difesa, Esper.
Dopo giorni letteralmente infuocati negli USA a causa delle proteste contro il razzismo e a seguito della morte dell’afroamericano Georges Floyd, Trump ha invocato l’impiego dell’esercito.
Il presidente degli Stati Uniti è parso determinato a fermare in tutti i modi, anche i più drastici ed estremi, le proteste violente che stanno sconvolgendo la potenza americana.
I suoi messaggi, lanciati spesso via social, sono parsi più come minacce che soluzioni efficaci per placare una situazione a tratti fuori controllo. Così, Trump ha addirittura invocato l’impiego delle forze militari attive federali.
Ma a bloccare il pugno duro della Casa Bianca è arrivato il Segretario alla Difesa Mark Esper, che ha bocciato in pieno la proposta di Trump. Ecco cosa ha detto, sfidando l’enfasi militare del presidente.
Segretario alla Difesa contro Trump: no esercito in strada
ll segretario della Difesa Mark Esper ha dichiarato mercoledì 3 giugno di non sostenere l’uso di truppe di servizio attivo per reprimere le proteste negli Stati Uniti innescate dalla morte di George Floyd.
Le forze militari, a suo avviso, dovrebbero essere utilizzate solo come ultima risorsa: è stato così contraddetto il presidente Donald Trump.
L’incaricato alla Difesa degli Stati Uniti ha sottolineato che in questa situazione non può essere giustificata l’invocazione dell’Insurrection Act, come fatto intendere dal presidente USA. Questa legge, risalente addirittura al 1870, consentirebbe a Trump di attivare truppe federali per l’applicazione della legge nazionale.
Mark Esper ha invece ribadito che:
“Ho sempre creduto e continuiamo a credere che la Guardia Nazionale sia la più adatta per eseguire il sostegno interno alle autorità civili e queste situazioni a sostegno delle forze dell’ordine locali. Dico questo non solo come Segretario alla Difesa, ma anche come ex soldato e ex membro della Guardia Nazionale.”
Come riportato su Twitter da ABC News, queste sono state le parole di Esper
Defense Sec. Esper: "I do not support invoking the Insurrection Act."
"The option to use active-duty forces in a law enforcement role should only be used as a matter of last resort and only in the most urgent and dire of situations. We are not in one of those situations now." pic.twitter.com/qUGZCmN4SG
— ABC News Politics (@ABCPolitics) June 3, 2020
Una presa di posizione, quindi, ben distante dai toni più accesi di Donald Trump.
Esper contraddice Trump sulle proteste USA
La dichiarazione di Mark Esper ha di fatto smorzato l’alta tensione scatenata anche dalle parole di Trump.
Il presidente ha minacciato lunedì di utilizzare le forze federali per reprimere le proteste e le violenze che hanno devastato il Paese, una misura che gli esperti legali hanno affermato richiederebbe l’uso di una legge del 1807 chiamata Insurrection Act.
“Se una città o uno stato rifiuta di intraprendere le azioni necessarie per difendere la vita e la proprietà dei loro residenti, dispiegherò l’esercito degli Stati Uniti e risolverò rapidamente il problema per loro,” ha dichiarato Trump nel corso della sua conferenza.
Sebbene non fosse menzionato per nome, Trump avrebbe invocato l’Insurrection Act, un gruppo di statuti approvato dal Congresso nei primi anni del 1800 che conferiva al presidente il potere, a determinate condizioni, di attivare truppe federali per l’applicazione della legge nazionale.
Il segretario alla Difesa, però, intervenendo nella giornata di mercoledì, ha allontanato l’ipotesi invocata dal tycoon, probabilmente anche nel tentativo di smorzare un clima diventato davvero molto teso negli USA.
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