Può scoppiare una guerra totale in Medio Oriente?

Luna Luciano

29 Settembre 2024 - 12:00

Israele ha ucciso il leader di Hezbollah: il rischio di un’escalation è sempre più concreta. Corriamo il rischio di una guerra totale in Medio Oriente?

Può scoppiare una guerra totale in Medio Oriente?

Il Libano e il resto del Medio Oriente è una polveriera pronta a esplodere.

L’attacco di Israele a Beirut rischia di provare una guerra totale in Medio Oriente, mentre il genocidio palestinese continua e l’Occidente resta a guardare.

L’uccisione di Hassan Nasrallah, leader storico del gruppo sciita libanese, durante un raid israeliano a Beirut, ha scatenato una nuova ondata di violenza.

Hezbollah ha già promesso ritorsioni. Questo drammatico sviluppo, insieme agli attacchi incrociati che si sono intensificati lungo il confine israelo-libanese, alimenta i timori di un’escalation su scala più ampia, con conseguenze potenzialmente devastanti per l’intera regione.

Oltre a Hezbollah, anche l’Iran potrebbe giocare un ruolo determinante nel conflitto, sostenendo militarmente i suoi alleati libanesi. Alla luce di questi eventi, ci si chiede se il Medio Oriente stia per precipitare in una guerra totale.

Comprendere la storia delle tensioni tra Libano e Israele è cruciale per valutare il rischio di un conflitto su larga scala: ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Libano e Israele: la storia di un lungo conflitto

Le tensioni tra Libano e Israele affondano le radici nella complessa storia del Medio Oriente. Formalmente, i due paesi sono in stato di armistizio dal 1949, ma il conflitto si è riacceso più volte nel corso dei decenni. Un punto di svolta importante è stato il 1978, con l“’Operazione Litani”, quando Israele invase il Libano meridionale per respingere i fedayin palestinesi oltre il fiume Litani e creare una area di “sicurezza” lungo il confine. Questo intervento ha segnato l’inizio di una lunga serie di confronti diretti tra Israele e gruppi armati in Libano.

Nel 1982, l’invasione israeliana del Libano (Operazione Pace in Galilea) ha rappresentato un nuovo capitolo nella storia del conflitto. Israele colpì duramente le forze dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) nel Paese, obbligandole a evacuare da Beirut. Questo evento è ricordato come la Prima Guerra del Libano. Tuttavia, nel 2006, scoppiò la Seconda Guerra del Libano, che contrappose Israele alla milizia di Hezbollah. Questo scontro durato 33 giorni causò la morte di circa 1.200 libanesi, per lo più civili, e portò alla distruzione sistematica delle infrastrutture del Paese. In risposta, l’ONU inviò una forza di pace (UNIFIL), a cui partecipano tutt’oggi circa mille soldati italiani.

Le ostilità tra Libano e Israele non si sono mai realmente placate. Periodiche escalation hanno continuato a verificarsi, con Hezbollah e Israele che rimangono protagonisti di un conflitto latente che ora potrebbe esplodere.

Libano, ucciso il leader di Hezbollah: cosa accadrà adesso

Il recente raid israeliano a Beirut, ha causato la morte del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, rappresenta un grave colpo per la leadership del movimento sciita e potrebbe avere conseguenze destabilizzanti per l’intera regione. Nasrallah era considerato una delle figure più carismatiche e strategiche del Medio Oriente, capace di mantenere una certa stabilità all’interno del suo movimento, nonostante le provocazioni israeliane.

L’uccisione di Nasrallah ha anche aumentato il rischio di un’escalation militare, mentre si discute sulla possibile identità del nuovo leader: Hashem Safieddine. Il partito di Dio, affiliato all’Iran, ha promesso di continuare la “guerra santa” contro Israele, mentre Teheran ha dichiarato di voler sostenere il Libano in caso di un conflitto su larga scala.

Secondo fonti ufficiali iraniane, non si esclude l’invio di truppe o l’utilizzo di armi più potenti in risposta alle operazioni israeliane. Questo intervento diretto dell’Iran potrebbe amplificare il conflitto, coinvolgendo potenze regionali e internazionali. Le preoccupazioni non si limitano al Libano. La scomparsa di Nasrallah potrebbe portare i membri più giovani e radicali di Hezbollah a optare per un’escalation militare, utilizzando un arsenale più sofisticato contro Israele.

C’è il rischio di una guerra totale in Medio Oriente?

Il rischio di una guerra su larga scala in Medio Oriente è più concreto che mai. L’alto rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera, Josep Borrell, ha recentemente avvertito del pericolo imminente di una “guerra totale” nella regione, sottolineando la mancanza di progressi significativi verso una de-escalation.

Il continuo scambio di attacchi tra Israele e Hezbollah, unito all’intervento di attori regionali come l’Iran, aumenta le probabilità che il conflitto si estenda oltre i confini del Libano, benché molti esperti ricordino che non è interesse dell’Iran scatenare una guerra mondiale.

Tuttavia, Israele si è dimostrato inflessibile nel voler continuare la sua personale guerra in Medio Oriente e il genocidio palestinese, incurante di colpire obiettivi civili in Libano, forte del fatto che l’Occidente non interverrà realmente per fermarlo, godendo della protezione degli Stati Uniti. Stati Uniti che in fin dall’invasione di Gaza ha più volte votato contro la richiesta di un cessate il fuoco.

La situazione è ulteriormente complicata dalla pressione diplomatica internazionale: molti paesi occidentali, compresa l’Italia, hanno esortato i propri cittadini a lasciare il Libano, un segnale preoccupante che indica il timore di un’escalation imminente.

Nel caso in l’Iran decidesse di intervenire, la sua presenza diretta nel conflitto potrebbe fungere da catalizzatore per un ampliamento della guerra su scala regionale, coinvolgendo anche altre potenze come l’Arabia Saudita, che potrebbe sentirsi minacciata da un rafforzamento della presenza iraniana in Libano.

A tutto questo si aggiunge la minaccia di un altro disastro umanitario:, annunciato dalle stesse modalità con cui Israele invitò i palestinesi prima a lasciare un area della striscia di Gaza, facendoli dirigere a Rafah, per poi bombardare anche quella città. L’intensificarsi dei combattimenti sta già spingendo migliaia di civili libanesi a fuggire dalle proprie case, creando una crisi dei rifugiati che potrebbe estendersi oltre i confini del Paese.

Il rischio di una guerra totale in Medio Oriente non può essere ignorato. Senza un intervento diplomatico forte e deciso da parte della comunità internazionale che fermi la follia sionista e lo stesso Netanyahu , la regione potrebbe scivolare in un conflitto devastante, le cui conseguenze si farebbero sentire ben oltre i confini del Libano e di Israele.

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