L’economia della Federazione Russa rischia davvero un crollo imminente oppure ha ancora diverse cartucce da poter sparare?
Surriscaldamento in corso, crisi di liquidità dietro l’angolo, grave recessione in vista, probabile stagnazione di lunga durata. Si moltiplicano le voci secondo cui l’economia della Russia si troverebbe in difficoltà, o potrebbe comunque presto raggiungere uno stato critico.
Eppure, di pari passo, gli stessi critici che vanno predicando il collasso del Cremlino – almeno quello economico – sono più o meno implicitamente convinti che Vladimir Putin sia in grado di finanziare la guerra in Ucraina per molti altri anni grazie alle ingenti entrate petrolifere e ai fallimenti delle sanzioni occidentali. Se così fosse, dunque, la Rust Belt del Paese, le grandi aziende metalmeccaniche connesse al settore della Difesa e i consumi autarchici delle aziende russe continueranno a far volare i conti finanziari di Mosca.
Dove sta, dunque, la verità? La Federazione Russa rischia davvero un crollo imminente oppure ha ancora diverse cartucce da poter sparare? Putin farebbe bene a preoccuparsi, come gli suggeriscono gli analisti occidentali, oppure potrebbe dormire sonni tranquilli per chissà quanto altro tempo? Dipende dalle prospettive... [...]
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