Tramite referendum gli elettori hanno approvato a grande maggioranza la costruzione di una centrale nucleare. E la Russia si è proposta per la costruzione. Ecco dove.
Lo scorso 6 ottobre c’è stato un referendum in Kazakistan con cui è stato chiesto agli elettori se fossero favorevoli alla costruzione della prima centrale nucleare del paese. Ebbene, con il 71,12% dei voti, i cittadini hanno votato sì, sono favorevoli al nucleare.
La scelta di costruire una centrale nucleare è stata presa per sopperire alle gravi e continue carenze di energia elettrica che il paese ex repubblica sovietica deve gestire, sopratutto nella parte meridionale.
Nonostante l’impegno del presidente Qasym-Jomart Toqaev eletto nel 2019, di allentare la stretta sulla società civile, il Kazakistan continua ad essere uno Stato fortemente autoritario. E anche la campagna elettorale per il referendum è stata svolta in una clima di forte repressione. Gli oppositori del progetto che temono un disastro ambientale in caso di incidente, hanno fatto fatica a farsi sentire. Secondo i media locali, in tanti sono stati anche arrestati nelle ultime settimane.
Il referendum ha sancito quindi il sì alla costruzione della centrale che il presidente ha definito «il più grande progetto nella storia del Kazakistan indipendente». La centrale sarà costruita vicino al villaggio semi-abbandonato di Ülken, sulle rive del lago Balqaš, il secondo più grande dell’Asia centrale.
Il Kazakistan è ricco di petrolio e metalli vari oltre ad essere uno dei più grandi produttori di uranio al mondo, quasi la metà proviene da quel territorio. Quando apparteneva all’Unione Sovietica, tra il 1949 e il 1989, sono stati condotti in Kazakistan circa 450 test nucleari esponendo la popolazione alle radiazioni.
Chiaramente la nazione ex sovietica non ha la forza e le competenze per costruire una centrale nucleare e per questo ha chiesto aiuto alle nazioni esperte. La Francia con l’azienda Edf si è proposta per la costruzione, così come la Cina, la Corea del Sud e anche la Russia.
Proprio la Russia, nazione confinante e fulcro dell’ex Unione Sovietica con cui ci sono rapporti di cooperazione molto importanti, sembra essere la favorita per la costruzione.
La Russia vuole costruire una centrale nucleare in Kazakistan
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha confermato la proposta di Mosca ad Astana di costruire una centrale nucleare sul territorio. Il ministro ha detto: «La Russia ha già presentato le sue proposte, abbiamo seguito il referendum che il presidente Tokayev ha tenuto in Kazakistan e abbiamo dato sostegno ai suoi piani per lo sviluppo dell’energia nucleare. Rosatom è pienamente pronta a fornire le sue competenze per risolvere questo problema con i nostri amici kazaki. Siamo pronti a collaborare con le agenzie e le strutture competenti».
Rosatom è un’azienda pubblica russa attiva nel settore dell’energia nucleare e che raggruppa oltre 360 imprese. Sarà lei l’incaricata dal governo russo di costruire la centrale nucleare, qualora il Kazakistan decida di affidare i lavori proprio agli amici russi.
La scelta di proporsi può anche essere vista come un modo di Putin di aumentare la sua infuenza nel paese con lo scopo poi in ottica futuro, di avere appoggio in caso di escalation del conflitto che lo vede protagonista.
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