Gas tagliato anche dal Qatar? Le conseguenze del Qatargate spaventano l’Europa

Giorgia Bonamoneta

18 Dicembre 2022 - 18:54

Il Qatargate mette a rischio la fornitura di energia (gas liquefatto) all’Europa? Le misure anticorruzione hanno indisposto i diplomatici qatarioti. Ecco cosa sappiamo.

Gas tagliato anche dal Qatar? Le conseguenze del Qatargate spaventano l’Europa

Il Qatargate ha messo in subbuglio i lavori del Parlamento europeo. Si tratta dello scandalo più grande dall’inizio della storia europea e potrebbe avere conseguenze anche per quanto riguarda la fornitura del gas verso i Paesi membri dell’Ue.

Le parole che scandiscono questo passaggio critico per la questione energetica sono state già pronunciate. Da Doha infatti sono giunte parole che prevedono la messa a rischio dei colloqui sulla carenza di energia e sulla sicurezza globale.

Il passo indietro e le minacce del Qatar sono cronologicamente seguenti alle annunciate restrizioni introdotte dall’Europa nel pacchetto di “misure anticorruzione”. Il diplomatico del Qatar infatti ha detto che queste restrizioni sono discriminatorie e soprattutto limitano il dialogo e la cooperazione. “Le nostre nazioni hanno collaborato durante la pandemia di Covid-19 e il Qatar è un importante fornitore di gas naturale liquefatto per il Belgio”, ha aggiunto. Infine sul coinvolgimento del Qatar, il diplomatico non solo ha negato, ma ha anche puntato il dito verso un altro Paese coinvolto e finito nel mirino: il Marocco.

È evidente che, se i Paesi coinvolti si sentono messi all’angolo, questi possono dettare regole e porre paletti. Per esempio il dialogo tra Qatar e Unione Europea per quanto riguarda la fornitura di gas potrebbe essere a rischio. Anche la risoluzione delle indagini potrebbero essere condizionate da questo rischio “taglio”.

Il Qatar taglierà le forniture di gas all’Europa: cosa sappiamo

È evidente che il passaggio delle “misure anticorruzione” europee non siano piaciute al Qatar. Queste misure, che hanno bloccato l’ingresso dei diplomatici di Doha al Parlamento europeo, sono state considerate un’offesa, una mossa discriminatoria che impedisce il dialogo, soprattutto se le indagini sono ancora in corso. Il Qatar ha alzato le mani in segno di innocenza, respingendo le accuse, definendole basate su informazioni inesatte e fughe di notizie.

Il diplomatico qatariota all’emittente Al Mayadeen ha pronunciato parole dure nei confronti dell’Europa. Ha definito le misure delle restrizioni discriminatorie e potrebbero limitare il dialogo e la cooperazione con il Qatar prima della fine dell’indagini. Un fatto che inevitabilmente “influenzerà negativamente la cooperazione in materia di sicurezza regionale e globale, nonché i colloqui in corso sulla carenza di energia e sulla sicurezza globale”, ha aggiunto.

Quali sono le misure introdotte dall’Ue che non piacciono a Doha?

Gli eurodeputati hanno votato un testo di misure anticorruzione che sospendono anche i permessi di accesso ai rappresentanti degli interessi del Qatar. Le disposizioni sarebbero previste almeno fino a quando le indagini sull’inchiesta - lo scandalo di corruzione chiamato Qatargate che ha coinvolto l’Unione europea - non allontaneranno dubbi da personaggi come il Qatar.

Tra le altre misure vi sono per esempio il rinnovamento delle regole per l’autorizzazione in entrata dei lobbisti, altri controlli sull’accesso a Parlamento e l’iscrizione al registro di trasparenza degli appuntamenti con le persone esterne al Parlamento europeo.

All’inizio del 2023 sarà quindi presentato un piano per mettere un punto al rischio corruzione e conflitti di interesse in Europa. L’idea è quella di impedire che uno scandalo simile, il più grande scandalo della storia europea, possa ripetersi. Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, ha dichiarato che “i nemici della democrazia, per i quali l’esistenza stessa di questo Parlamento è una minaccia, non si fermeranno davanti a nulla - ha aggiunto che - Questi attori maligni, legati a Paesi terzi autocratici, hanno presumibilmente armato Ong, sindacati, individui, assistenti e deputati nel tentativo di soffocare i nostri processi”.

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