Le alluvioni stanno devastando l’Europa centrale e in parte anche l’Italia: quali sono le conseguenze economiche di inondazioni così gravi? Le valutazioni degli esperti.
Alluvioni di portata eccezionale stanno devastando l’Europa centrale e la stessa Italia, con l’Emilia Romagna in massima allerta. Dinanzi alla conta dei danni, ci si chiede quale sia l’impatto economico per i Paesi costretti ad affrontare le conseguenze distruttive di eventi metereologici così violenti.
Le valutazioni non sono chiare, ma i bilanci degli Stati interessati rischiano di dover affrontare uscite extra, che andranno inevitabilmente a interferire con i conti pubblici. L’Europa centrale, per esempio, sta già subendo perdite economiche ingenti a seguito delle catastrofiche inondazioni causate dalla tempesta Boris e le stime preliminari indicano che i danni potrebbero superare 1 miliardo di euro.
In Europa, le inondazioni sono già il rischio naturale più costoso, secondo il consulente ambientale britannico JBA Risk Management. Le sole alluvioni fluviali costano 7,8 miliardi di euro ogni anno e si prevede che aumenteranno man mano che le nazioni continuano a crescere e a costruire nelle aree ad alto rischio per inondazioni e il cambiamento climatico porta a precipitazioni più intense e distruttive.
Come è logico intuire, fenomeni estremi come quelli che si osservano in queste ore in Italia settentrionale e in Europa centrale impattano non solo sulle casse statali in cerca di fondi per ricostruire e dare assistenza, ma anche il sistema produttivo e le filiere commerciali, con ricadute su bilancia commerciale e inflazione.
Quanto costa un’alluvione per l’economia di uno Stato?
Le inondazioni hanno colpito parti dell’Austria, della Repubblica Ceca, della Polonia e della Romania e si prevede che coinvolgeranno anche la Slovacchia e l’Ungheria, oltre ad alcune regioni italiane già sommerse dall’acqua e in massima allerta.
I Governi di tutta la regione stanno già rispondendo stanziando centinaia di milioni di euro in fondi di emergenza. L’esecutivo ceco sta addirittura valutando la modifica del bilancio del 2024 per far fronte alla ricostruzione e all’assistenza. Rispondere a un’emergenza causata da un fenomeno così estremo richiede risorse immediate e colpisce la capacità produttiva di un Paese, almeno nel breve periodo.
Nel complesso, i danni alle infrastrutture, agli edifici e alle proprietà e l’aumento delle spese di soccorso e di salvataggio possono innescare una diminuzione della produzione e dell’attività economica, secondo Grzegorz Dróżdż, analista di mercato presso Conotoxia Invest.
Questi fattori solitamente causano un impatto negativo sui bilanci e sul commercio, che si manifesta come un aumento del deficit e un peggioramento della bilancia commerciale, dovuto a una diminuzione delle esportazioni e a un aumento delle importazioni.
“Le inondazioni che stanno attualmente affrontando Polonia, Repubblica Ceca e Austria saranno sicuramente molto dolorose e costose per la popolazione e avranno un impatto negativo sui bilanci già gravati”, ha aggiunto l’esperto.
Katarzyna Rzentarzewska, analista macroeconomica capo CEE di Erste Group, ha dichiarato a Euronews: “Ad esempio, nella Repubblica Ceca l’impatto economico correlato ai danni alla proprietà e alla produzione potrebbe essere pari allo 0,2-0,5% del PIL, con un colpo complessivo sulla crescita del PIL molto più piccolo, probabilmente nella fascia più bassa di questo intervallo”.
Si aspetta che nel breve termine (entro la fine dell’anno), il settore industriale riceverà un impulso negativo in tutti i Paesi colpiti dalle inondazioni e anche il turismo nelle regioni potrebbe soffrirne. Infine, “i danni alle colture potrebbero avere effetti inflazionistici”, ha affermato Rzentarzewska.
ING Group NV stima che i danni in Polonia raggiungano circa 40 miliardi di corone (1,8 miliardi di dollari), ovvero lo 0,5% del prodotto interno lordo, con meno della metà dell’importo coperto dall’assicurazione. Il costo potrebbe costringere il governo ad aumentare il tetto del deficit di bilancio, ha scritto l’economista di ING David Havrlant in un rapporto. Lo sforzo di ricostruzione potrebbe anche avere effetti inflazionistici, ha affermato.
Gli analisti concordano anche sul fatto che nel lungo termine il quadro sarà piuttosto diverso, poiché i lavori di ricostruzione daranno una spinta al settore edile, aggiungendo un contributo al PIL nell’orizzonte di medio termine. Può anche stimolare nuovi investimenti in tecnologie moderne, nonché infrastrutture più resilienti e sviluppate secondo gli analisti.
Così le inondazioni colpiscono le aziende
Le aziende in tutta la regione dell’Europa centrale stanno già risentendo degli effetti delle inondazioni. Si prevede che la più grande compagnia assicurativa polacca, PZU, vedrà una riduzione del 10% dei profitti a causa dei sinistri legati alle condizioni meteorologiche, secondo i dati di Ipopema brokerage, citati da Bloomberg.
Oltre al settore assicurativo, anche comparti come quello manifatturiero e chimico hanno subito ripercussioni. BorsodChem, uno stabilimento chimico di Ostrava, nella Repubblica Ceca, ha dovuto chiudere le linee di produzione a causa di un’inondazione.
Allo stesso modo, anche Kofola CeskoSlovensko, un produttore di bevande ceco, e OKK Koksovny, uno dei maggiori produttori di coke da fonderia in Europa, hanno interrotto la produzione.
Secondo quanto riportato da Reuters, le inondazioni hanno causato gravi disagi in questi settori, aggravando ulteriormente l’impatto economico. Anche il comparto trasporti non è stato risparmiato. I servizi ferroviari transfrontalieri sono stati sospesi tra Polonia e Repubblica Ceca, così come tra Ungheria e Austria.
È probabile che l’interruzione dei servizi di trasporto abbia ripercussioni a catena sul commercio, sulle catene di approvvigionamento e sulle attività commerciali in tutta la regione. Gli effetti potrebbero essere di breve durata, ma i disagi commerciali avranno ripercussioni in termini di profitti mancati e di possibili, anche se brevi, innalzamenti dei prezzi.
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