Qual è la differenza tra Isis e Hamas?

Luna Luciano

21/10/2023

Dallo scoppio della guerra in Palestina, Israele e Stati Uniti hanno definito Hamas “come l’Isis”. In realtà le due organizzazioni sono quanti mai distanti e diverse: scopriamo il perché.

Qual è la differenza tra Isis e Hamas?

Hamas non è l’Isis a differenza di quanto dichiarato da Israele e gli Stati Uniti. La similitudine trova forza nel parallelismo tra gli attacchi terroristici dell’Isis in Occidente e in Medio Oriente e gli attacchi che Hamas conduce contro Israele.

Eppure, numerosi sono i punti di divergenza tra le due organizzazioni. A cominciare dall’ interpretazione dell’Islam. Gli esperti di terrorismo, infatti, già nel 2014, rimarcarono le differenze tra le due organizzazioni, in quanto Hamas proviene dai Fratelli Musulmani mentre l’Isis è “salafita-jihadista”.
Ancora Hamas e Daesh (Isis) sono acerrimi rivali, tanto che il secondo ha denunciato il primo come movimento apostata. Eppure, gli attentati terroristici in Europa supportano la similitudine tra queste due organizzazioni.

Premesso che Hamas non rappresenta tutta la Palestina, ma trae forza delle vessazioni a cui sono stati sottoposti i civili palestinesi, e che una parte dell’Occidente riconosce l’intera organizzazione come un movimento terrorista - laddove Inghilterra e altri Stati condannano solo l’ala armata - è opportuno comprendere le differenze che intercorrono tra Hamas e Isis.

Tutte le volte che il rapporto tra Occidente e Islam viene meno, è opportuno ricorre ai libri di storia come quello di Hroub, Hamas (2006), agli esperti come Olivier Roy, politologo francese e massimo esperto di jihadismo, Belal Shobaki, capo del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Hebron e Daniel Byman, esperto di antiterrorismo presso la Brookings Institution e professore alla Georgetown University.

Cerchiamo quindi di sciogliere ogni dubbio su quali sono le differenze tra Isis e Hamas e quali sono le conseguenze.

Hamas e Daesh: quali sono i punti di contatto e le differenze

Hamas non è l’Isis (o Daesh) e la similitudine che si compie ignora totalmente la realtà dei fatti. È opportuno evidenziare quali sono i punti di contatto e le divergenze. Bisogna inoltre partire dall’assunto che negli anni le organizzazioni sono cambiate.

Citando Daniel Byman, i punti di contatto sono pochi ma ben definiti: entrambe le organizzazioni sono a favore di uno “Stato islamico” benché con accezioni diverse, si tratterebbe di “organizzazioni religiose”, entrambe si “oppongono a Israele” - benché per ragioni ideologiche e storiche diverse. Inoltre, alcuni portano avanti un parallelismo per le modalità di attacco e uso della violenza, benché Hamas imbracci le armi solo contro Israele e non con l’Occidente, diversamente da Daesh. Guardiamo ora le differenze:

  • Daesh è un’organizzazione islamica jihadista salafita, facente parte della fazione estremista islamica sunnita che mira a realizzare un califfato, restaurando i “giorni di gloria dell’Islam attraverso il jihad”, ossia una “guerra santa” contro nemici interni ed esterni.
  • Hamas, invece, nasce come movimento islamico ed emanazione della Fratellanza Musulmana, dotato di un’autorità giuridico-razionale, e si è presentato all’Europa come un movimento di resistenza nazionale islamica per la liberazione della Palestina, pronta a combattere per liberare i territori occupati e per il riconoscimento dei diritti dei palestinesi. La vocazione del movimento alla resistenza è stata espressa dal suo fondatore, Sheykh Ahmad Yassin, il quale ha dichiarato Israele uno Stato “oppressore”.

Hamas ha poi concesso l’interpretazione dei testi religiosi anche tenendo conto delle condizioni e ragioni storiche - non prende quindi i testi islamici alla lettera e consente l’ijtihad ossia l’“interpretazione” e uso della ragione. Hamas è poi dotata di un apparato politico che ha dichiarato negli anni di aver accettato il concetto di Stato civile, partecipando alle elezioni del 2006. L’obiettivo ultimo è quello di liberare Gaza e la Cisgiordania. Daesh, al contrario, adotta un approccio testuale, rapportandosi ai testi islamici separatamente dal loro contesto storico e rifiutandosi di interpretarli in base agli sviluppi contemporanei, ripudia qualsiasi forma di democrazia a favore della restaurazione di un califfato.

Infine, per comprendere la distanza tra queste due organizzazioni, occorre precisare che l’Isis ha definito Hamas e il suo discorso “deviante” - come spiegato da Belal Shobaki - mentre Hamas, da parte sua, ha condannato le minacce dell’Isis.

Perché Israele e Biden hanno definito Hamas come l’Isis: la propaganda politica

Se Isis e Hamas non sono la stessa cosa, perché allora Israele e il presidente statunitense Joe Biden supportano questa similitudine?

A rispondere a questa domanda giunge in aiuto un articolo del 2016 di Belal Shobaki su Al-Shabaka, un think tank indipendente e transnazionale, la cui missione è “educare e promuovere il dibattito pubblico sui diritti umani e l’autodeterminazione palestinese nel quadro del diritto internazionale”.

Shobaki ha spiegato che il tentativo di associare l’uno all’altro potrebbe giovare a Israele, sia a livello regionale sia internazionale. Infatti, associando Hamas a Daesh, Israele trova in Occidente un alleato - ancora provato dagli attentati di matrice estremista islamica di Al-Qaida e Isis - e una ragione per attaccare Gaza.

Anche l’Olp non ha interessi a difendere Hamas dall’accusa di essere come l’Isis, a ragione delle divisioni che intercorrono tra quest’ultima e Fatah, così come alcuni regimi autoritari che vedono in Hamas e nei Fratelli Musulmani una minaccia alla loro stabilità. Associarli quindi a Daesh è una strategia per allontanarli dalla vita politica.

Inoltre, in merito alla questione palestinese, giunge in aiuto Oliver Roy, il quale spiega che Hamas non viene stimata dai Paesi Arabi perché pone i civili, già vessati dai sionisti, in situazioni molto difficili, minando le relazioni con partner importanti dentro e fuori la regione. È importante rifiutare però questa similitudine: escludendo Hamas dalla vita politica si rischia di spingere la società palestinese verso il radicalismo.

Isis, come è cambiato il terrorismo in Europa e perché Hamas non c’entra

Dopo l’attacco di Hamas a Israele, è scattato l’allarme terrorismo in tutta Europa. Proprio nell’ultima settimana si sono registrati due attentati in Francia e a Bruxelles. Eventi che sono stati immediatamente collegati dai mass media ad Hamas, quando gli stessi terroristi hanno dichiarato di essere legati all’Isis e non all’organizzazione politica palestinese.

Un dato oltremodo rilevante, come ha sottolineato l’esperto di jihadismo, Oliver Roy, in quanto testimonia la distanza tra Isis e Hamas La similitudine tra le due organizzazioni è stata accolta dai media Occidentali senza alcun spirito critico, invece è opportuno fare ulteriori distinzioni.

Innanzitutto, occorre precisare che Hamas è riconosciuta come organizzazione terroristica solo da alcuni paesi occidentali come Stati Uniti, Israele e alcuni europei, mentre altri come l’Inghilterra identificano solo l’ala militare come organizzazione terroristica.

Hamas nasce dai Fratelli Musulmani, i quali come ha precisato Oliver Roy, non sono “mai stati coinvolti in attentati terroristici in Occidente”, a differenza dell’Isis, nata come ala di al Qaida, che non ha espresso alcun supporto ad Hamas per l’attacco a Israele. Questo perché Hamas viene considerato un movimento nazionalista che mina le basi del jihadismo globale.

Prima di giungere alle conclusioni, è opportuno notare come la stessa organizzazione della rete terroristica di Isis e Al-Qaida sia cambiata negli anni, dovuta probabilmente anche all’indebolimento delle organizzazioni. Se a partire dal 1996 gli attentati erano pianificati con armi all’avanguardia ed esplosivi, dal 2016 - come nota Roy - si è assistito a un cambiamento, con attentati tramite “coltelli, taglierini, armi di fortuna”, i terroristi sono lupi solitari che agiscono da soli: “Non c’è logistica, né alcun collegamento reale con Isis o Al Qaida, seppure gli attentatori dicono di agire nel loro nome”.

Come si è potuto prima osservare, il Jihad di Hamas, invece, non ha nulla a che vedere con il jihad globale dell’Isis, ma con quello nazionale per liberare Gaza e i palestinesi, compiendo attacchi terroristici solo contro Israele. Non ha quindi alcun interesse a costruire una rete globale contro l’Occidente, in quanto non gioverebbe alla causa in Palestina, come ha scritto in Hamas (2006) lo scrittore Hroub: “Hamas non ha mai rivolto i suoi attacchi contro occidentali, sia entro i confini palestinesi sia fuori di essi”.

Ecco perché Hamas non è l’Isis, e questa similitudine funge da cavallo di Troia a Israele per giustificare gli attacchi a Gaza, dove a morire sono quasi esclusivamente i civili.

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