Lo scontro alle porte dell’Europa ha riacceso l’attenzione su quelli che sono i punti caldi del mondo. Ecco dove potrebbero scoppiare nuove guerre nel 2023.
Il 2022 è stato l’anno del conflitto in Ucraina, l’anno nel quale la prospettiva di non vivere una guerra in Europa è andata in frantumi. Ci sono però altri punti caldi del pianeta o “stati di tensione” come direbbe Dario Fabbri nel suo podcast, che potrebbero portare allo scoppio di nuovi conflitti.
L’eventualità che questo avvenga nel 2023 non è certa, ma è evidente che la pandemia, la guerra in Ucraina e altri motivi di tensione specifici per ogni punto caldo siano un mix pericoloso al quale manca sempre meno per tramutarsi in uno scontro.
Lo strumento della diplomazia non è mai davvero diventato di moda, al contrario l’uso della forza per la risoluzione di situazioni di crisi è rimasto il metodo preferito - anche se criticato - di quasi tutti i Paesi coinvolti negli stati di tensione. La guerra in Ucraina è solo l’ultimo esempio in ordine cronologico, ma molti altri sono i conflitti che attualmente sono in corso sul globo e tanti altri sono punti caldi che potrebbero esplodere in conflitti armati.
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L’equilibrio precario dei punti caldi: la mappa delle prossime guerre
Lo scontro alle porte dell’Europa ha riacceso l’attenzione su quelli che sono i punti caldi o stati di tensione dove è possibile che in futuro, anche piuttosto vicino, possa scoppiare una guerra. La guerra tra Russia e Ucraina ha riportato a galla la paura per un conflitto nucleare, un conflitto che oggi andrebbe incontro a una mutua distruzione assicurata. Se la guerra nucleare è il boss definitivo, il passo precedente è un conflitto ampio, qualcosa di simile a una Terza Guerra Mondiale.
Prima di questo stato estremo ci sono però moltissimi altri punti caldi che potrebbero andare incontro a un’escalation militare, aumentare la tensione nella zona e rendere sempre più precario equilibrio che regge la narrazione della “pace”.
Nel 2023 potrebbe scoprire delle guerre? Se la risposta è sì, ecco quali sono i punti più caldi del globo:
- Cina e India
- Corea del Nord e Corea del sud
- Cina e Taiwan (Stati Uniti)
- Russia e altre nazioni di contatto
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Cina e Taiwan
Tra i punti caldi o stati di tensione nei quali potrebbe scoppiare una guerra compaiono inevitabilmente Cina e Taiwan. Un possibile scontro tra la Cina di terra e l’isola che rappresenta la sua alternativa è inevitabile. Lo ha detto lo stesso Xi Jinping: entro il 2049 Taiwan deve tornare dentro la Repubblica Popolare Cinese con le buone o con le cattive.
Se ci sarà uno sconto per Taiwan sarà tra Cina e Stati Uniti, per i quali l’isola è strategica da un punto di vista geografico, ma anche culturale perché rappresenta una Cina nazionalista, un’alternativa al comunismo.
Russia e altri nazioni di contatto
Oggi la Russia è concentrata nel conflitto in Ucraina e la possibilità che questa si impegni in altri conflitti con nazioni di contatto può apparire come lontano dalla realtà, ma non è così. A partire dal 24 febbraio 2022 l’interesse di difesa della Nato si è alzato dal Mar Mediterraneo al Mar Baltico.
È su questo mare che si affacciano molti dei Paesi che rischiano uno scontro con la Federazione Russa. Il Mar Baltico è un punto caldo, un focolaio di possibili futuri scontri.
Le due Coree
Corea del Nord e Corea del Sud non sono mai andate d’accordo. Il numero di provocazioni da parte della Corea del Nord sono aumentate anno dopo anno, aggiungendo tensioni nuove a tensioni antiche.
Inoltre il leader Kim Jong-un non è l’immagine di un leader moderato e solo un giorno fa ha costretto ai lavori forzati degli studenti che parlavano il dialetto di Seul. Oltre ai lavori forzati minorili e assurde regole di vestiario, il leader potrebbe decidere di spingere l’ipotetico conflitto verso l’escalation di tipo nucleare.
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