Alcune aziende potrebbero crescere temporaneamente con politiche isolazioniste, ma resta incerto se tali misure saranno sostenibili a medio termine.
Il malcontento che ha portato Trump al potere ha radici profonde, risalenti all’ingresso della Cina nel WTO nel 2001, un momento in cui il Paese asiatico ha iniziato a imporsi come «fabbrica del mondo». Da allora, per oltre vent’anni, la politica occidentale non ha preso in seria considerazione la necessità di redistribuire in modo efficiente i benefici della globalizzazione tra i propri cittadini.
Per chiarire meglio: il libero scambio consente a ogni Paese di specializzarsi nella produzione dei beni in cui è più efficiente, abbassando così i prezzi dei prodotti che possono circolare liberamente.
A parità di salario ciò offre un vantaggio economico ai consumatori, grazie a un incremento del reddito disponibile. Tuttavia, il lato oscuro di questo fenomeno è che gli ex produttori locali dei beni adesso prodotti altrove perdono il lavoro. [...]
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