Concorsi a premi, come funzionano le dichiarazioni

Caterina Gastaldi

19 Settembre 2022 - 10:25

Quali sono gli adempimenti fiscali per i vincitori di concorsi a premi? Dipende anche dal tipo di concorso e dall’entità del premio.

Concorsi a premi, come funzionano le dichiarazioni

Quando si parla di concorsi a premi, soprattutto nel momento in cui si tratta di premi in denaro, può non venire istintivo pensare che il premio venga tassato o comprendere su chi ricada quest’obbligo. La normativa al riguardo può risultare complicata e poco chiara, soprattutto nel caso di premi letterari o scientifici, oppure di particolari tipologie che vengono fatte rientrare nei concorsi a premi, ma che vengono considerate “categoria escluse”.

Quali sono queste categorie, e come funziona la tassazione dei premi? Quali sono i casi particolari riguardanti i premi letterari o per meriti scientifici? Di seguito alcune spiegazioni al riguardo.

Cos’è un concorso a premi

La normativa relativa ai concorsi a premi stabilisce in maniera chiara quando ci si trova di fronte a un concorso e quando no. Sono considerate “concorsi” quelle iniziative che possono avere fini anche commerciali, con lo scopo di favorire la conoscenza di prodotti, servizi, ditte, insegne o marchi oppure la vendita di beni o servizi sul territorio italiano, attraverso la promessa di premi.

Vi sono svariate modalità attraverso cui si possono acquisire le vincite, tra cui:

  • l’abilità o le capacità dei partecipanti di adempiere alle condizioni stabilite dal regolamento, a patto che i concorrenti non vincitori possano partecipare alla premiazione e che le modalità di assegnazione dei premi sia riscontrabile in modo oggettivo;
  • la fortuna, attraverso estrazioni di diverso genere, sia attraverso un’estrazione apposita, sia attraverso altre modalità decise dalla sorte;
  • il rischio, attraverso qualsiasi congegno meccanico, ad esempio le slot machine, che permetta la vincita sul calcolo delle probabilità;
  • l’abilità o capacità dei concorrenti di esprimere giudizi o pronostici relativi a manifestazioni di diverso tipo (sportive, letterarie, culturali, ecc.), oppure a rispondere a quesiti o eseguire lavori che saranno poi valutati da terzi o specifiche commissioni.

È inoltre previsto che la partecipazione al concorso sia gratuita, tranne che per le spese ordinarie, come quelle telefoniche o di spedizione, e che i premi vengano consegnati agli aventi diritto entro al massimo sei mesi.

Quali possono essere i premi

Prima di tutto è necessario precisare che i premi dei concorsi a premi non possono essere in denaro, ma solo in forma di beni immobili, mobili, sconti, o servizi. Nel caso in cui il premio messo in palio fosse in denaro, come capita a volte per i concorsi letterari, si ricadrebbe in una situazione differente.

Le ragioni per cui sono vietati i premi in denaro sono principalmente due: la prima è legata al divieto di concorrere con i giochi di Stato, quali lotterie o gratta e vinci per esempio, di cui lo Stato italiano detiene il monopolio. La seconda ragione è di natura fiscale, ed è legata alla necessità di versare i tributi in capo ai premi che vengono assegnati.
Il valore del premio che si dovrà considerare equivale al normale prezzo di vendita del prodotto in questione.

Ci si può trovare in particolari situazioni, come capita spesso per i concorsi letterari ma anche altre tipologie di concorso, in cui è presente un premio in denaro. In questo caso ci si trova in una situazione in cui è prevista l’esclusione dalle meccaniche previste per i concorsi a premi.

Quali premi sono soggetti alla ritenuta

Come segnalato anche sul portale dell’Agenzia delle Entrate, tranne che nei casi di disposizioni già prevedono l’applicazione di ritenute alla fonte o premi il cui valore non supera l’importo di 25,82 euro, i premi in questione sono soggetti a una ritenuta alla fonte a titolo d’imposta, con facoltà di rivalsa.

Nello specifico questo è previsto per le situazioni seguenti:

  • quei premi che derivino da operazioni a premio e vengano assegnati a soggetti per i quali assumono rilevanza reddituale;
  • altri premi, che siano diversi da quelli sui titoli obbligazionari;
  • tutte le vincite derivanti da estrazioni attraverso i meccanismi presentati in precedenza (giochi di abilità, scommesse, ecc), corrisposti dallo Stato o da persone giuridiche pubbliche o private.

C’è da notare che queste disposizioni non vengono applicate per quei premi che concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente.

Per quel che riguarda la tassazione, i premi provenienti da lotterie, banchi di beneficenza, o tombole autorizzate, hanno una tassazione del 10%. Quelli svolti durante spettacoli radio o televisivi, manifestazioni, o competizioni dove i partecipanti si sottopongono a prove di qualche genere prevedono un’aliquota al 20%. Infine, tutte le altre situazioni che non rientrino nelle precedenti categorie sono sottoposte a un’aliquota del 25%.

Concorso a premi e concorso escluso

Ci sono situazioni che possono somigliare ai concorsi a premi, ma vengono escluse dai regolamenti precedenti. Queste includono:

  • casting, dove i vincitori andranno a svolgere un’attività per l’azienda e il premio serve per permettere lo svolgimento;
  • concorsi con premi di minimo valore, come lapis o comunque piccoli gadget;
  • concorsi a premi in cui i premi sono destinati a: emittenti sociali o benefiche, oppure a enti o istituzioni di carattere pubblico;
  • infine, i concorsi indetti per la produzione di opere letterarie, artistiche o scientifiche, nonché per la presentazione di progetti o studi in ambito commerciale o industriale. Anche in questo caso il premio in denaro ha la valenza di corrispettivo di prestazione d’opera, oppure rappresenta un riconoscimento di merito personale (come il Premio Strega o Miss Italia), oppure risulta essere un titolo d’incoraggiamento nell’interesse della collettività (come nel caso di una campagna ambientale).

I premi in denaro per opere letterarie, artistiche, o scientifiche, in questo caso, dovranno essere dichiarati dal vincitore nella sezione redditi diversi o, se l’attività venisse svolta in qualità di professionista, la somma dovrà essere trattata come reddito di lavoro autonomo.

Tuttavia, siccome la situazione può facilmente risultare fumosa, sarebbe meglio rivolgersi prima agli organizzatori del premio, per conoscere con certezza in quale situazione si ricade, e, in caso di dubbi, al proprio commercialista.

Iscriviti a Money.it