Segnali di ribassi sull’andamento del mercato immobiliare? La situazione a breve e lungo termine cambia molto; ecco il periodo migliore per comprare casa.
Ad oggi il 3,7% degli italiani sta cercando di comprare casa e il 9,6% è in procinto di farlo. Ebbene, se rientri in queste percentuali questo potrebbe essere il momento migliore per muoversi in questa direzione e raggiungere l’obiettivo senza sborsare cifre esorbitanti - anzi - andando al risparmio.
Gli analisti di Bankitalia, tramite un sondaggio congiunturale, hanno infatti individuato alcuni segnali che potrebbero essere interpretati come spia di ribassi in arrivo.
In aggiunta, le statistiche di una ricerca condotta da Nomisma, ritoccano al ribasso le stime per il 2022 e il 2023 rispetto alle previsioni precedenti e parlano di un prossima stangata dei prezzi per il 2024 in modo da mettere in guardia i potenziali acquirenti e incoraggiare gli indecisi.
É questione di tempismo in questo prospetto di cambiamenti repentini e per fare una spesa ragionata e coerente con il proprio budget capiamo come leggere gli indicatori dei ribassi imminenti e come anticipare la prossima impennata sui costi degli immobili.
Oggi i prezzi sono stabili
Bankitalia delinea lo scenario del settore immobiliare mettendo insieme le valutazioni di 1.465 agenti immobiliari a partire dalla condizione attuale. In particolare lo fa fotografando il quadro attuale, scenario in cui si parla di stabilità dei prezzi. Ciò viene segnalato nel secondo trimestre dal 67,2% degli operatori. Il tasso di stabilità, rispetto alla rilevazione precedente, è inoltre aumento di 5,4 punti percentuali.
Come riportato anche dal Corriere delle Sera, nel terzo trimestre le quotazioni sono attese in calo con un deteriorarsi della domanda; a fronte di un ampliamento nel secondo trimestre, da meno 2,8% a meno 10,8% del saldo negativo tra i giudizi di aumento e riduzione del numero dei potenziali acquirenti tra gli agenti.
Il fenomeno viene spiegato dal 60% degli operatori come connesso alle preoccupazioni per la guerra e per l’inflazione stanno, appunto, influenzano al ribasso la domanda.
Cosa ci dicono i dati sui mutui
Dati interessanti emergono anche sul fronte dei mutui con una la quota di compravendite finanziate con mutuo ipotecario scesa al 67,5%, rispetto al 69,7% dello scorso trimestre. Analogamente gli affitti, a livello di canoni, sono oggi segnalati in lieve rallentamento e valori che passano dal 22,5% al 20,9%.
Come causa portante si parla del Covid-19 visto che prevale la quota di agenti che valuta la pandemia come un fattore che induca, nel complesso, un’espansione della domanda di abitazioni. Dal lato dell’offerta, invece, la maggior parte degli operatori addebitano alla pandemia una contrazione.
Nota a margine, aumentata di circa il 5% (al 23,9%) la quota di operatori che segnalano difficoltà nel reperimento del mutuo da parte dei compratori.
Occhio al prossimo rialzo
Per quadro completo possiamo dire che l’anno in corso dovrebbe finire con un -5,6% rispetto al 2021 anche se i dati dell’Agenzia delle Entrate parlano di un +12%. Da che parte sta la ragione? Entrambe, ma cambiano i punti di vista visto che l’ente di riscossione tiene conto solo dei primi tre mesi dell’anno.
Guardando ai prossimi anni invece, secondo Nomisma, i prezzi delle case si alzeranno e in particolare le previsioni parlano di un +12% a Milano e di un +9% a Roma rispetto a oggi. Questo significa che il periodo di fuoco, sempre stando ai calcoli dell’ente di ricerca, è quello compreso tra il 2022 e il 2024.
Il 2023 dovrebbe quindi avere il segno meno, mentre nel 2024 è atteso un fortissimo rincaro del mercato immobiliare.
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