Un’opera di pubblico dominio fa sì che la collettività possa fruirne liberamente: quand’è che accade?
Dopo settant’anni dalla morte dell’autore di un’opera di ingegno questa diventa di pubblico dominio, tranne che per particolari situazioni ed eccezioni, ragione per cui nel caso si fosse interessati a creare un’opera derivata è sempre buona norma informarsi.
Ma in generale, cosa implica il fatto che un’opera diventi di dominio pubblico, e come funziona nel caso della presenza di più autori? Il pubblico dominio permette a tutti poter usufruire in modo libero di una creazione altrui: ecco le regole da conoscere per le diverse situazioni.
Le tipologie di pubblico dominio
Per quanto il pubblico dominio sia per lo più conosciuto per romanzi o canzoni, o in generale prodotti della cultura pop, questo termine si applica anche a situazioni differenti, come invenzioni o beni informativi; si riferisce a un ampio spettro di possibilità e, per questo, è importante notare come anche il dominio pubblico stesso possa venire applicato in modalità differenti. Possiamo, infatti, distinguere:
- pubblico dominio strutturale, si riferisce a tutte quelle tipologie di opere, invenzioni, beni informativi che i vari Stati considerano essenziali alla comunità, facendoli diventare per legge immediatamente di dominio pubblico. Ne sono un esempio le sentenze, o le decisione giuridiche e amministrative;
- dominio pubblico per scadenza dei termini, che è quello più conosciuto, e si attiva per un’opera allo scadere di un determinato periodo di tempo dal momento della morte del creatore di questa;
- pubblico dominio volontario, che avviene quando il creatore o i creatori di un’opera di ingegno scelgono volontariamente, attraverso una dichiarazione esplicita, di renderla libera a tutti, di fatto donandola alla comunità e rinunciando a qualsiasi interesse patrimoniale. In questo caso la dichiarazione è presente insieme all’opera oppure raggiungibile attraverso un link ipertestuale allegato.
Quando inizia il pubblico dominio
Le leggi riguardanti l’inizio del pubblico dominio sono differenti a seconda di dove ci si trova. In Europa, e quindi anche in Italia, un’opera diventa di dominio pubblico allo scadere dei 70 anni dalla morte del suo creatore. In caso invece di opere anonime o pubblicate attraverso pseudonimo, i 70 anni cominciano a decorrere dal momento della pubblicazione, sempre che l’autore non scelga di rendersi pubblico.
Bisogna considerare due elementi fondamentali quando si parla di dominio pubblico:
- le opere derivate non diventano di dominio pubblico nel momento in cui lo diventa quella originale, ma rispettano i loro termini;
- nazioni diverse hanno regole differenti.
Cosa cambia
Ma cosa succede, all’atto pratico, nel momento in cui un prodotto diventa di dominio pubblico? Prima di tutto, è necessario specificare che in realtà a scadere sono diritti patrimoniali di un’opera, che comprendono quindi:
- diritto di pubblicazione;
- di riproduzione;
- di esecuzione;
- di trascrizione;
- di recitazione;
- di rappresentazione;
- di comunicazione al pubblico;
- di noleggio;
- e di modificazione.
Nel momento in cui scadono i diritti patrimoniali non sarà quindi necessario chiedere il permesso agli eredi dell’autore o degli autori per poter svolgere una qualsiasi di queste attività, e basterà citare l’opera originale e il suo creatore.
Questo significa che si potrà:
- tradurre e pubblicare in versione digitale o fisica;
- trarne altre tipologie di opere derivate, come film, spettacoli teatrali, seguiti, o altro;
- pubblicarne versioni riassunte o commentate.
Pubblico dominio e open access: differenze
L’open access e il pubblico dominio non coincidono. Il primo nasce in ambito scientifico e si riferisce in particolare a un ventaglio di opzioni che possono variare dalla lettura gratuita di un articolo scientifico a un sistema di permessi più complicato e diversificato. L’open access consiste, quindi, nella scelta dell’autore che sceglie di rendere la sua opera accessibile gratuitamente, e basta.
Come funziona in caso di più autori
Nel caso in cui un’opera sia stata prodotta da più autori, il pubblico dominio si attiva generalmente a 70 dalla morte dell’ultimo di questi.
In ogni caso non è detto che ogni tipo di opera abbia la stessa scadenza. Di seguito, alcuni esempi:
- fotografie con intento di documentazione e quindi prive di carattere creativo: 20 anni dal momento dello scatto;
- fotografie di carattere creativo: 70 dalla morte dell’autore;
- locandine cinematografica: 70 anni dalla morte dell’autore;
- musica: sempre 70 anni dal decesso dell’autore o dell’ultimo co-autore;
- libri: un libro è di pubblico dominio quando ogni suo elemento lo è, quindi non solo ciò che è scritto al suo interno, ma anche le immagini e la traduzione;
- edizione critica di un romanzo: 20 anni dalla data di pubblicazione;
- opere cinematografiche: a 70 anni dalla morte dell’ultima persona sopravvissuta fra i coautori della sceneggiatura, del soggetto, della regia e della musica appositamente creata.
Come verificare il pubblico dominio
La regola dei 70 anni, come intuibile, non è quindi sempre valida o comunque immediata. Per questo è opportuno evitare di considerare un’opera di dominio pubblico e, prima di cominciarne l’elaborazione, informarsi al riguardo.
La modalità più semplice è attraverso una ricerca tramite internet oppure provando a contattare gli eredi dell’autore stesso.
Esistono poi alcuni strumenti in grado di calcolare gli anni necessari perché un prodotto diventi di dominio pubblico, come Copyright term calculator per gli Usa, o Europeana, un portale dove poter trovare opere di pubblico dominio caricate da realtà europee.
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