Le leggi di successione non sempre sono sufficienti per disporre del proprio patrimonio, soprattutto in alcuni casi. Ecco perciò quando conviene fare testamento.
Il testamento non è obbligatorio, infatti in sua assenza il patrimonio del defunto viene suddiviso secondo le regole dettate dal Codice civile in tema di successione. La legge contempla esclusivamente i legami familiari più stretti, senza allargare la cerchia degli eredi come invece può fare il defunto, scegliendo anche estranei o associazioni. Non si tratta, comunque, delle uniche ragioni per cui conviene fare testamento.
Decidere gli eredi: limiti e possibilità
Com’è intuibile, il vantaggio principale del testamento è la scelta personale degli eredi. Nel farlo, bisogna ricordare che gli eredi necessari (coniuge, figli/genitori) non possono essere esclusi dall’eredità, ma questo divieto si esprime nella possibilità dei soggetti citati di impugnare il testamento. Ciò significa che anche il testamento che esclude questi eredi o riduce la quota garantita loro dalla legge viene in un primo momento applicato, peraltro restando tale se gli eredi necessari non intendono impugnarlo. In tal proposito, è bene sapere che una preventiva rinuncia all’impugnazione del testamento non ha alcuna validità, perciò non si tratta di un fattore prevedibile con sicurezza.
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Come fare testamento (e dove)
Il testamento può essere però molto efficace per escludere dal proprio lascito ereditario altre persone a cui la legge destinerebbe l’eredità se presenti le condizioni, ad esempio i fratelli. La principale utilità del testamento, tuttavia, si dimostra quando si desidera includere nella propria eredità altre persone rispetto a quelle previste dalla successione legale. Con il testamento è infatti possibile lasciare parte dei propri beni al proprio convivente non sposato, a un amico o perfino a un’associazione; cosa altrimenti impossibile.
Ecco che fare testamento è quindi decisamente conveniente quando non si è sposati e si desidera comunque garantire il diritto successorio al proprio partner, o magari quando si vuole inserire nella successione proprio i figli del partner con cui si è instaurato un legame affettivo. In genere, conviene far testamento quando si vuole lasciare parte della propria eredità (anche) a persone diverse rispetto agli eredi indicati dal Codice civile. Tramite le disposizioni testamentarie è anche possibile nominare i sostituti nel caso in cui qualcuno degli eredi designati dovesse rifiutare l’eredità o perire egli stesso.
Regolare la divisione del patrimonio e i legati
La seconda funzione del testamento è quella di decidere come sarà diviso il patrimonio ereditario, cosa che altrimenti avverrebbe su base delle quote creando non pochi grattacapi agli eredi. Anche in questo caso, bisogna tenere conto della quota di legittima degli eredi necessari, per cui vale lo stesso principio della loro inclusione nell’eredità da parte della legge. Oltre all’ammontare delle quote, comunque, il testatore può stabilire in modo specifico come saranno divisi i beni che fanno parte dell’eredità.
Di norma, si tratta di una procedura molto utile se si prevedono conflitti sulla ripartizione, se ci sono molti beni nel patrimonio ma anche quando semplicemente il testatore ha motivi personali per determinare con precisione a chi andrà un bene specifico. In tale proposito, poi, con il testamento è possibile anche nominare dei legati, ai quali va per l’appunto un bene determinato anziché una generica quota ereditaria.
Le disposizioni non patrimoniali
Il testamento assolve anche a un compito particolare, ossia il compimento di disposizioni non patrimoniali che altrimenti il defunto non avrebbe potuto far valere in altro modo. Con questo termine si indicano volontà del defunto che non hanno rilevanza dal punto di vista strettamente ereditario, con le quali il testatore intende regolare importanti aspetti della vita dei suoi cari dopo la sua dipartita.
Tramite le disposizioni testamentarie è infatti possibile:
- Designare un tutore per i propri figli (in caso di premorte dell’altro genitore);
- riconoscere un figlio naturale;
- nominare un esecutore testamentario.
Il testamento è dunque un importante strumento per assicurarsi che le volontà fondamentali vengano applicate dopo la morte, soprattutto quando riguardano aspetti familiari. Oltretutto, con il testamento è possibile anche riabilitare l’erede dichiarato indegno a succedere da sentenza costitutiva.
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